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Sgravi su assunzioni: un’azienda su 5 è irregolare secondo i controlli del Ministero

Il controllo effettuato su 338 aziende grazie anche ai database dell’Inps ha determinato che ha determinato che un’impresa su cinque (18,93%) ha beneficiato in maniera irregolare degli sgravi contributivi sulle assunzioni a tempo indeterminato.
A cura di B. C.
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Quasi un'impresa su cinque (18,93%) ha beneficiato in maniera irregolare degli sgravi contributivi sulle assunzioni a tempo indeterminate. Lo fa sapere il ministero del lavoro, sottolineando che "continua l'attività di verifica degli ispettori delle Direzioni territoriali sul ricorso agli esoneri contributivi previsti dalle leggi di stabilità 2015 e 2016 a favore di chi assume a tempo indeterminato lavoratori privi di occupazione stabile da almeno sei mesi". "In base ai dati aggiornati al mese scorso – spiega il dicastero guidato da Giuliano Poletti – sono stati disposti accertamenti mirati nei confronti di 338 imprese che hanno richiesto il beneficio per 1.986 lavoratori. Per 64 imprese è già stata trasmessa informativa di reato all'autorità giudiziaria (percentuale di irregolarità pari a 18,93%)".

Si tratta di controlli partiti nel giugno scorso, su impulso della Direzione generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del lavoro, in collaborazione con l'Inps, che hanno permesso di incrociare "le informazioni concernenti le richieste di esonero contributivo con altre informazioni in possesso degli Uffici, in modo da poter evidenziare eventuali comportamenti finalizzati a precostituire artificiosamente le condizioni utili al godimento del beneficio" Incrociando i dati, è emerso che le aziende ‘irregolari’ sono soprattutto quelle che hanno attivato i contributi anche se il nuovo dipendente era risultato impiegato nei sei mesi precedenti. In ragione di queste verifiche, gli Uffici hanno revocato gli esoneri e denunciato i responsabili "alle Procure della Repubblica per comportamenti penalmente rilevanti, finalizzati alla fruizione indebita di erogazioni pubbliche. Gli accertamenti proseguiranno nei prossimi mesi e potranno contare su dati ancora più affinati, utili a far emergere, già sulla carta, ipotesi concrete di fruizione illecita dell’esonero".

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