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Sequestrata la petroliera italiana Enrico Ievoli

La nave dell’armatore Marnavi di Napoli è stata catturata al largo delle coste dell’Oman: a bordo ci sono 18 persone, sei delle quali (compreso il comandante) sono italiane. La Farnesina ha confermato la notizia del sequestro.
A cura di Susanna Picone
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La nave dell'armatore Marnavi di Napoli è stata catturata al largo delle coste dell'Oman: a bordo ci sono 18 persone, sei delle quali compreso il comandante sono italiane. La Farnesina ha confermato la notizia del sequestro.

A distanza di appena qualche giorno dalla notizia del rilascio della Savina Caylyn, la nave sequestrata lo scorso febbraio e finalmente liberata dopo undici mesi nelle mani dei pirati, oggi si viene a conoscenza di ancora un altro sequestro. Questa volta si tratta della “Enrico Ievoli”, petroliera dell’armatore Marnavi di Napoli. La nave italiana che, secondo quanto si apprende, ieri sera si trovava nel porto di Sikka, sarebbe stata attaccata dai pirati e catturata al largo delle coste dell’Oman.

La notizia è stata diffusa dallo stesso armatore che ha pubblicato un messaggio sul sito internet della compagnia:

Informiamo che la nostra nave Enrico Ievoli è stata sequestrata dai pirati in posizione 18.3N – 57.8E. Al momento non si rilasciano dichiarazioni per mancanza di ulteriori informazioni. Il prossimo aggiornamento sarà alle ore 10.00.

A bordo della “Enrico Ievoli” ci sarebbero 18 persone, sei delle quali di nazionalità italiana. Non è la prima volta che questa petroliera è costretta a dei “contatti” con i pirati: il 7 marzo del 2006 la nave fu infatti  avvicinata da alcuni barchini di presunti pirati mentre era in navigazione al largo delle coste yemenite di Aden. Allo scattare dell’allarme la Enrico Ievoli fu aiutata dalla fregata Euro della Marina Militare Italiana che si trovava in zona. In quel caso le piccole imbarcazioni non avevano dimostrato intenzioni ostili nei confronti del mercantile italiano ma alla vista dell’elicottero militare avevano immediatamente abbandonato la zona.

Anche la Farnesina ha confermato la notizia del sequestro facendo sapere che “attraverso l’Unità di crisi si mantiene in stretto contatto con la Marina militare e con l’armatore per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda”.

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