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Sea Watch denuncia: “Degli 80 migranti sul gommone in difficoltà non abbiamo più notizie”

L’ong tedesca Sea Watch lancia l’allarme su Twitter: ci sarebbero altri 80 migranti in difficoltà nel Mediterraneo, al largo della Libia. I volontari hanno chiesto l’intervento di una nave della Marina militare, il pattugliatore P490, che sarebbe l’imbarcazione più vicina al luogo del naufragio.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: "Dalle 15:15 non abbiamo più notizie del gommone". Lo ha scritto su Twitter Sea Watch, che oggi aveva avvertito della presenza di un gommone in difficoltà con un'ottantina di persone a bordo, tra cui due bambini, sollecitando l'intervento della Marina italiana. "L'ultima volta che lo abbiamo avvistato, la nave P490 della Marina si trovava a sole 9 miglia di distanza" ma la Marina italiana, scrive Sea Watch, "ha inviato sul luogo un elicottero per monitorare l'evento SAR, senza però procedere al soccorso". 

Il gommone era stato avvistato questa mattina al largo della Libia dal Moonbird, l'aereo dei piloti volontari in supporto alle Ong. Secondo l'organizzazione umanitaria tedesca Sea Watch l'imbarcazione si trovava "in acque internazionali a poche decine di miglia" dal pattugliatore della Marina Militare. "È la nave più vicina chiediamo alle autorità di procedere subito con il soccorso".

L'organizzazione umanitaria, grazie al suo aereo adibito al monitoraggio nel Mediterraneo, aveva accusato la scorsa settimana la Marina militare italiana di aver lasciato alla Guardia costiera libica la gestione del salvataggio di un altro barcone in difficoltà, ignorando le richieste di aiuto dei migranti, che rischiavano di affogare. La Marina aveva respinto tutte le accuse: "Avvistato natante in difficoltà da ong Colibrì. Nave Bettica Marina Militare a 80km invia proprio elicottero in zona per supportoavevano replicato sul profilo social i militari italiani – Con elicottero in zona ha constatato avvenuto recupero migranti da motovedetta libica in zona Sar libica".  iIn quell'occasione i profughi sono stati riportati in Libia, e sono stati condotti nelle carceri libiche, dove continuano a essere sistematicamente violati i diritti umani.

Gli sbarchi non si fermano

Venti migranti, presumibilmente tunisini, sono stati soccorsi questa sera da una motovedetta della Guardia di finanza a largo di Lampedusa. Saranno portati nella maggiore delle isole Pelagie. Poco dopo una quarantina di persone sono sbarcate direttamente a terra a Cala Galera. A dare l'allarme sono stati alcuni abitanti che hanno avvertito le forze dell'ordine. Fino ad ora sono stati bloccati in 38, fra cui tre donne incinte e 5 bambini, ma le persone sbarcate sarebbero in tutto 45. Quelli che mancano all'appello potrebbero essersi nascosti in alcuni anfratti dell'isola. Secondo alcuni testimoni, i migranti sarebbero stati lasciati a terra da un peschereccio, poi ripartito quasi certamente verso la Tunisia. I 38 migranti sono stati portati all'interno del centro di accoglienza dell'isola.

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