Scuola: ok della Camera al super-preside, ma non potrà assumere prof parenti
Prosegue a Montecitorio la discussione sul disegno di legge di riforma della scuola voluto dal governo Renzi tra le proteste di docenti e sindacati. Questo pomeriggio l'aula della Camera dei deputati ha dato il via libera aduno degli articoli cardine del disegno di legge sulla cosiddetta "Buona scuola", l'articolo 9 sul super-preside che tanto ha fatto discutere nelle ultime settimane. L'articolo già modificato a ammorbidito durante il passaggio nelle commissioni parlamentari, è stato approvato con 214 voti a favore, 100 contrari e 11 astenuti. Ad annunciarlo con soddisfazione è stata lo stesso Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini su twitter. "Con l'articolo 9 della Buona Scuola ci saranno nuovi strumenti per l'autonomia, non ci sarà nessun preside-padrone ma un dirigente responsabile e valutato" ha sottolineato il Ministro. L'articolo permette ai dirigenti scolastici di conferire ai docenti della scuola precari, anche attraverso dei colloqui, l'incarico triennale.
I presidi però non potranno assumere prof parenti visto che l'Aula ha anche approvato un emendamento del M5S che stabilisce che non ci può essere parentela tra preside e professore della scuola assunto. Nel dettaglio l'emendamento prevede che le assunzioni avvengano "in assenza di conflitti d'interesse avendo riguardo a possibili collegamenti soggettivi e/o di parentela del dirigente scolastico con i docenti iscritti negli ambiti territoriali". Un altro emendamento approvato, a firma Pd, prevede invece l'obbligo di mettere on line sul sito della scuola il curriculum dei professori assunti. Respinto invece un emendamento della minoranza Pd che abrogava il potere dei presidi di chiamata diretta dei docenti. Proprio dalla minoranza Dem, che non ha votato l'articolo 9, è arrivata la richiesta di dimissioni del ministro dell'Istruzione. "Lasci il suo incarico per ricostruire un clima più positivo nel mondo della scuola" ha dichiarato infatti Fassina.
Intanto continuano le proteste fuori dall'Aula parlamentare. Oltre al sit in dei sindacati confederali, domani in piazza a Montecitorio manifestazione indetta dal M5S contro la riforma della scuola. "Ci auguriamo che domani saranno davvero in tanti i cittadini che decideranno di venire a piazza Montecitorio, a partire dalle ore 11, per chiedere il ritiro del ddl Istruzione. Davanti alla Camera ci saranno i nostri parlamentari, ma l'appuntamento è aperto a tutti coloro i quali sono contrari a questa pessima riforma dell'istruzione" ha spiegato il deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Brescia, aggiungendo: "Proprio per questa ragione chiediamo che la manifestazione si svolga senza simboli o bandiere identitarie. L'unico vero protagonista deve essere il mondo della scuola, studenti, insegnanti, genitori"