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Scuola, oggi riprendono le lezioni in 4 regioni: sui banchi 8 milioni di studenti italiani

Riapertura delle scuole in 4 regioni italiane; oggi, lunedì 10 settembre, tornano sui banchi gli studenti di Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, poi toccherà anche agli altri. In totale, sono più di 8 gli alunni che riprenderanno le lezioni in tutta Italia. Ecco numeri e novità dell’anno scolastico 2018/2019.
A cura di Ida Artiaco
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Le vacanze sono ufficialmente finite per gli studenti di Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Oggi, lunedì 10 settembre, è in programma la riapertura delle scuole in queste quattro regioni. Prima di loro, solo gli studenti della provincia autonoma di Bolzano hanno inaugurato l'anno scolastico 2018/2019. Toccherà nei prossimi giorni alle altre regioni: il 12 settembre riprenderanno le lezioni negli istituti scolastici di Lombardia, Campania, Umbria, Trento, Sicilia, Veneto e Valle D’Aosta e così via di seguito tutte le altre regioni italiane. Gli ultimi a entrare in classe saranno gli studenti della Puglia, che potranno restare in vacanza fino al 20 settembre. Tuttavia, molte scuole hanno anticipato l'inizio delle lezioni rispetto alla data stabilita dalle amministrazioni locali per organizzare qualche ponte lungo nel corso dell'anno, approfittando delle festività in calendario.

I numeri dell'anno scolastico 2018/2019

Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha fatto sapere che saranno più di 8 milioni gli studenti italiani che cominceranno in questi giorni l'anno scolastico 2018/2019, distribuiti  in 8.290 scuole, per un totale di oltre 40mila sedi scolastiche, tra statali e paritarie, presenti sul territorio nazionale. La maggior parte degli alunni, oltre 7 milioni, frequenterà la scuola statale, e nello specifico 919.091 frequenteranno la scuola dell’infanzia, 2.498.521 la scuola primaria, 1.629.441 la secondaria di I grado, 2.635.582 la secondaria di II grado. Il numero totale di alunni è in leggero calo rispetto agli anni precedenti. Tra le regioni che hanno fatto registrare dati in calo ci sono la Campania, la Sicilia e la Puglia oltre al Piemonte, unica tra le regioni settentrionali. Per quanto riguarda il corpo docente, i posti, tra organico dell’autonomia e organico di fatto, sono 822.723, di cui 141.412 di sostegno. Come ha confermato il ministro Marco Bussetti, "è un falso problema che manchino i supplenti, ma va semplificato il reclutamento".

Ponti e festività dell'anno scolastico 2018/2019

Il calendario scolastico 2018/2019 prevede una serie di ponti lunghi, come quello in programma in occasione della festività del 25 aprile che si aggiunge alle vacanze pasquali e alla festa del primo maggio. Per far fronte al pericolo di una chiusura che potrebbe arrivare a 3 settimane, alcune regioni sono corse ai ripari mettendo dei paletti per impedire questa eventualità. Molti istituti, invece, hanno anticipato l'inizio delle lezioni rispetto alla data stabilita dalle singole regioni, lasciando come feste sicure quelle nazionali, stabilite dal Miur, vale a dire le festività segnate di rosso sul calendario. Eccole di seguito:

  • giovedì 1 novembre (Tutti i Santi);
  • venerdì 2 novembre (commemorazione dei defunti);
  • sabato 8 dicembre (Immacolata);
  • 25 e 26 dicembre (Natale e Santo Stefano);
  • martedì 1 gennaio (Capodanno);
  • domenica 6 gennaio (Epifania);
  • 21 e 22 aprile 2019 (domenica di Pasqua e lunedì dell'Angelo);
  • giovedì 25 aprile (Festa della Liberazione);
  • mercoledì 1 maggio (Festa del Lavoro);
  • domenica 2 giugno (Festa della Repubblica).
  • In alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia e la Valle d'Aosta, è in programma anche il ponte di Carnevale, dal 4 al 6 marzo 2019.

Le novità: niente test Invalsi all'esame di maturità 2019

Tra le novità più importanti dell'anno scolastico al via, c'è quella che riguarda l'esame di Stato 2019. Con il decreto Milleproroghe, è stato fatto slittare l'obbligo dei test Invalsi per l'accesso alla maturità all'anno successivo, cioè al 2020, che era stato introdotto dalla Buona Scuola del governo Renzi. In altre parole, i test Invalsi non vengono soppressi ma non sono neanche requisito per l'accesso alla prova finale. Per il resto, sono confermate le modifiche alla Maturità 2019, introdotte dalla Buon a Scuola Bis, che diventa più "breve". Come funzionerà? Non ci sarà più la terza prova, il famoso quizzone, ma solo le prime due prove scritte, quella di italiano e quella di indirizzo, e una orale.

Cambia anche il numero dei crediti formativi necessari per essere ammessi all'esame di Maturità, che da 25 diventano 40. Questi concorreranno a stabilire il voto finale, il cui massimo raggiungibile resta 100, e che viene così suddiviso: venti punti per la prima prova (erano 15), venti per la seconda (erano 15) e venti per l'orale (erano 30), un bonus da 1 a 5 punti a disposizione della commissione, una sorta di lode. Per essere ammessi alle prove d'esame bisogna aver ottenuto 6 in tutte le materie, anche se c'è la possibilità di trasformare una lieve insufficienza in sufficienza, ma a una condizione e cioè andrà a intaccare l'ammontare dei crediti accumulati durante il triennio.

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