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Scuola Marescialli Firenze, Denis Verdini condannato a due anni di reclusione

I giudici hanno accolto la richiesta della Procura della Repubblica di Roma. La pena è stata sospesa. Verdini era accusato di corruzione.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE ore 15.30 – Il senatore Denis Verdini è stato condannato a due anni di reclusione nel processo che lo vedeva imputato di corruzione nella vicenda degli appalti per la Scuola Marescialli di Firenze. La sentenza è stata emessa dai giudici della VII sezione del Tribunale di Roma e la pena è stata sospesa.

La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto una pena di due anni di reclusione per il senatore Denis Verdini nel processo che lo vede imputato per corruzione nell'ambito della vicenda dell’appalto per la Scuola Marescialli di Firenze. La richiesta è stata fatta dal pubblico ministero Ilaria Calò al termine di una requisitoria durata quasi due ore. Il procedimento penale è lo stesso in cui sono stati già condannati, con sentenza definitiva, Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio Superiore per i lavori pubblici, Fabio De Santis, ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana, l’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli e il costruttore Riccardo Fusi. L'accusa sostiene che Verdini si sia attivato affinché Fusi venisse aiutato nei suoi affari e De Santis nominato provveditore.

Per l'accusa Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e il suo braccio destro Fabio De Santis, nominato nel 2008 provveditore alle opere pubbliche di Firenze dall'allora ministro Altero Matteoli su indicazione di Denis Verdini (che per questo è attualmente sotto processo per corruzione), effettuarono le loro funzioni pubbliche asservendosi agli interessi dell’imprenditore Riccardo Fusi, con l’intermediazione interessata di Piscicelli.

Fusi era stato estromesso dall’appalto per la costruzione della Scuola Marescialli, affidato ad Astaldi.L'imprenditore, che aveva ottenuto un indennizzo, era però convinto di aver subìto un'ingiustizia e fece di tutto per riprendersi i lavori. Secondo le accuse, De Santis e Balducci "misero a disposizione del privato costruttore le loro funzioni pubbliche, al punto – scrive la corte di appello – che paiono aver agito in preda ad interessi talora indistinguibili da quelli del privato corruttore". Il ruolo di Verdini sarebbe stato quello di "facilitare" l'operazione.

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