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Scuola, lezioni a rischio mercoledì 27 febbraio per lo sciopero di docenti e personale ATA

Mercoledì 27 febbraio le lezioni nelle scuole italiane sono a rischio a causa dello sciopero del personale docente e ATA annunciato da Unicobas Scuola e Università contro la regionalizzazione del sistema e confermato con una nota dal Miur: “No alle gabbie salariali e all’esame di Stato invalsizzato”.
A cura di Ida Artiaco
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Lezioni a rischio mercoledì 27 febbraio per gli studenti italiani. Come ha fatto sapere il Miur, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, con la nota numero 4722 del 13 febbraio scorso, è in programma per questa data lo sciopero di docenti e personale ATA, di ruolo e non, per tutta la giornata, così come già annunciato da Unicobas Scuola e Università. Saranno esentati solo i DSGA (Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi) facenti funzioni perché per loro è previsto lo sciopero il 22 febbraio. Il dicastero ha fatto anche presente che la protesta dovrà rispettare le regole e le procedure fissate dalla normativa vigente e che inoltre le scuole devono effettuare le giuste comunicazioni agli alunni e alle famiglie. Il consiglio è quello di verificare le comunicazioni dei singoli istituti, sul registro elettronico o sul sito internet ufficiale per notizie più sicure rispetto al numero di adesioni.

I motivi dello sciopero sono stati spiegati da Stefano d'Errico, segretario nazionale di Unicobas Scuola e Università: "No a differenziazioni di qualità fra le regioni! No alle gabbie salariali! No all'esame di stato invalsizzato! No all'alternanza scuola-ignoranza – si legge in una nota pubblicata sul sito del sindacato -. I partiti del Governo pentalegato avevano promesso di abrogare la mala-scuola renziana. Invece hanno conservato la chiamata per competenze e lo strapotere dei dirigenti sull'utilizzo degli insegnanti, il ‘bonus' discrezionale, un organico ‘potenziato' senza futuro né limiti alle supplenze, ed intendono peggiorare di molto la già gravissima situazione creando un'istruzione pubblica di serie ‘a' e serie ‘b' a seconda della ricchezza regionale, con contratti separati per docenti ed ATA secondo le aree geografiche. Hanno anche voltato le spalle ai precari, cancellando 42mila assunzioni col previsto assorbimento dell'organico ‘potenziato'. E del contratto scaduto a fine dicembre 2018 neppure si parla". Sempre per il 27 febbraio è in programma una manifestazione nazionale a Roma, dalle ore 09:30 alle 14:00, con appuntamento in piazza Montecitorio "per chiamare tutti i parlamentari che s'occupano di scuola (e non solo) sotto il palazzo per verificarne, senza infingimenti, le effettive posizioni".

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