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Scuola, arriva l’educazione civica: la proposta di legge approvata in commissione alla Camera

La proposta di legge per introdurre l’educazione civica a scuola è stata approvata in commissione Cultura alla Camera e verrà discussa nell’Aula di Montecitorio dal 29 aprile. Rivendica il successo la Lega, ma il Pd ricorda ai deputati del Carroccio e a Matteo Salvini che il provvedimento votato “trasversalmente” è in realtà diverso da quello da loro proposto.
A cura di Stefano Rizzuti
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La proposta di legge per l’introduzione dell’educazione civica a scuola passa l’esame della commissione Cultura della Camera e presto verrà esaminata in Aula a Montecitorio. L’annuncio arriva dai deputati della Lega Massimiliano Capitanio e Angela Colmellere, primo firmatario e relatrice del provvedimento: “Si tratta di una importante rivoluzione culturale che renderà questo insegnamento obbligatorio e curricolare dalla scuola materna fino alla secondaria di secondo grado, con valutazione in pagella. L’educazione civica sarà materia di colloquio in occasione dell'esame di terza media e di maturità”.

I due deputati della Lega continuano: “Per riprendere le parole di Aldo Moro, che introdusse l'ora di educazione civica nel 1958, abbiamo scritto un provvedimento per ‘pulire il futuro’ dei nostri giovani, inserendo nella didattica delle nostre scuole il confronto su diritti, doveri e regole, a partire da tempi non più rimandabili come l’educazione alla legalità, l’educazione alla cittadinanza digitale, l’educazione ambientale. Il tutto nella cornice della conoscenza dei principi della Costituzione”. Rivendica subito il risultato ottenuto, con un’approvazione “trasversale” in commissione, anche il leader della Lega Matteo Salvini: “Oggi la commissione Cultura ha approvato la proposta della Lega per l’educazione civica nelle scuole. Il 29 aprile il testo sarà in aula alla Camera. Promessa mantenuta. In questa giornata non molto positiva, una bella notizia”.

Il Pd contesta però Salvini ricordando che la proposta di legge è in realtà diversa da quella che avrebbe voluto la Lega. Simona Malpezzi afferma: “Salvini deve smetterla di dire bugie perché la proposta sull'introduzione dell'insegnamento di educazione civica, di cui si vanta, è cosa assai diversa da ciò che aveva promesso. Il leader della Lega, infatti, aveva promesso che da settembre ci sarebbe stata la materia ad hoc (più di 30 ore obbligatorie), con docenti appositamente formati. Ma non sarà così. Non ci sarà nessuna ora in più e neppure un euro aggiuntivo stanziato per il prossimo anno. La propaganda porta solo guai anche a scuola”.

Malpezzi prosegue: “La verità è che l’educazione civica – nonostante le promesse mirabolanti – rischia di essere una materia-non materia, tanto è vero che nel testo – frutto di lunghe mediazioni – è prevista una riserva per cui, in un futuro difficile da determinare, si potrà aggiungere l'ora di insegnamento ad hoc. Posticipano, come sono abituati a fare. Questo significa, molto semplicemente, che si è lavorato a lungo per ribadire ciò che già esiste dal 2008. In poche parole, le scuole non avranno un'ora in più perché troppo costosa, ma dovranno ricavare 33 ore annuali, prendendo ‘spazio' da tutte le altre materie. Sarà il Consiglio d'Istituto a decidere. Hanno copiato e male la nostra proposta sull'introduzione dell'insegnamento di cittadinanza e Costituzione e adesso hanno il coraggio di rivendicare il risultato. Ormai Salvini non è più il vicepremier ma un addetto alle vendite che per coprire gli insuccessi del governo, getta fumo degli occhi dell'opinione pubblica”.

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