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Scontro Tornado: prevale l’ipotesi dell’errore umano

Cosa è accaduto esattamente sui cieli della Marche? Alcuni testimoni affermano di aver visto i jet poi scontratisi sfiorare le case. Ma Il colonnello Floreani è categorico: “Nessun gioco o sfida, erano a 600 metri”.
A cura di Biagio Chiariello
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 Ore 13.20 – Prevale l'ipotesi dell'errore umano – L'ipotesi più accreditata per lo scontro tra due Tornado militari sembra essere l'errore umano. Lo ha detto una fonte investigativa al termine di un incontro con il pm Umberto Monti che coordina l'inchiesta. La Procura di Verona acquisirà, oltre ai tracciati radar e ai piani di volo dei due velivoli, uno "storico" di piani di voli precedenti sulla stessa rotta.

Ore 12.25 – Trovata scatola nera tra i resti dei Tornado – E' stata ritrovata una delle scatole nere dei due Tornado schiantatisi sulle colline sopra Ascoli Piceno. A rinvenirla da una delle squadre miste che stanno battendo la zona. Non ci sono al momento conferme ufficiali, ma la scatola nera dovrebbe essere stata localizzata tra altri componenti dei relitti.

Due sono ancora dispersi, ma ieri sono strati rinvenuti i resti carbonizzati dei altri militari dell’equipaggio dei due Tornado che si sono scontrati in volo e poi precipitati nelle Marche. Ora però è il tempo di capire come sia potuto avvenire un incidente del genere. C’è chi giura che i due jet volassero “troppo bassi” e fossero arrivati a sfiorare le case e ad essere ad altezza quercia. Dunque le ipotesi sono due: avaria o errore umano. E in quest’ultimo caso si parlerebbe di una disattenzione, di un cambio di rotta o di una manovra eseguita male.

Errore umano o avaria?

Forse, addirittura, di proposito. O meglio, tra le congettura vagliate dagli inquirenti c’è anche quella che i quattro piloti possano essere rimasti vittima di un gioco/sfida fra loro. Ma il colonnello Urbano Floreani non vuole nemmeno considerare che i suoi quattro colleghi – Alessandro Dotto, Giuseppe Palminteri, Mariangela Valentini e Paolo Piero Franzese – siano morti per un motivo tanto assurdo. "Non scherziamo", dice a Il Corriere della Sera. "Erano piloti esperti e con numerose missioni operative alle spalle. Non c'è ragione di pensare che non si siano attenuti alle regole del volo". Da escludere anche la prova di volo radente al suolo per sfuggire ai radar, come vorrebbero alcune delle voci in circolazione ieri. Perché, ribadisce il colonnello Floreani, “la quota minima di volo lungo quel percorso non avrebbe consentito il masking (cioè il camuffamento per risultare in ombra, ndr ) e quindi nemmeno volendolo fare si potrebbe ottenere quel risultato”.

Il caso dei Tornado diventa politico

Il caso è diventato anche politico perché il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha assicurato che gli aerei erano “efficienti”, ribadendo che le missioni addestrative sono "in regola con le norme", dal Pd, a Sel a M5S, si levano richieste di chiarimenti. Spetterà alla procura militare di Verona che ha aperto un'inchiesta sull’incidente dire cosa è successo. Il procuratore militare di Verona, Luca Sergio ha spiegato che "un'inchiesta viene aperta d'ufficio ogniqualvolta si verifichino incidenti con danni a mezzi militari, in questo caso si tratta di due aerei molto costosi. Oltre naturalmente al grave lutto per la perdita dei quattro componenti degli equipaggi". I chiarimenti tecnici dovrà darli invece una commissione istituita dall' Ispettorato alla sicurezza del volo.

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