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Scontro Pisapia- Moratti: il candidato sindaco del centrosinistra querela la sciura

Il candidato del centrosinistra alle elezioni di Milano, Giuliano Pisapia, ha deciso di querelare Letizia Moratti dopo l’accusa di furto che il sindaco uscente gli avrebbe rivolto nel corso del faccia a faccia a Sky Tg 24.
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Dopo lo scontro con la Moratti, fuori degli studi di Sky Tg 24, Giuliano Pisapia aveva fatto sapere che al momento le sue intenzioni non erano quelle di querelare la sciura; per il momento il candidato sindaco del centrosinistra voleva concentrarsi soltanto sulla città e terminare in serenità la campagna elettorale per le elezioni comunali di Milano. Un'intenzione che però non ha mantenuto, perché è di oggi la notizia che Pisapia avrebbe querelato la sciura Moratti con l'accusa di "killeraggio mediatico".

Per chi se lo fosse perso, ecco il resoconto dello scontro Pisapia-Moratti. Si registra negli studi di Sky Tg 24 il faccia a faccia tra i candidati alla poltrona del Municipio di Milano: il dibattito scorre via in tranquillità, i toni non sono accesi sebbene gli argomenti siano caldi: si parla di moschee e di integrazione per gli immigrati. Si arriva alle battute finali, la Moratti conclude il suo intervento (è con lei che si chiude il programma) accusando Pisapia di aver rubato, in gioventù, un veicolo che gli sarebbe servito per pestare un altro giovane. Il candidato del centrosinistra non ci sta e avverte la Moratti che dovrà rispondere per quanto ha affermato. L'incontro si chiude senza alcuna stretta di mano.

Pisapia ha lamentato, oltre all'accusa diffamatoria, anche la strumentalizzazione che Letizia Moratti avrebbe messo in atto per il fatto di essere l'ultima a parlare; particolare di non poco conto e che avrebbe fatto sì che Pisapia non potesse replicare apertamente. Ciononostante, le accuse della Moratti sono risultate presto infondate: Pisapia era stato sì accusato di furto, ma successivamente era stato completamente scagionato dall'accusa, e il reato non gli era stato amnistiato, come aveva invece detto Moratti. A conferma di ciò, ci sarebbero alcuni stralci della sentenza pubblicati su Lettera Viola. Insomma, sembra proprio che quella sfoderata dalla Moratti sia una tattica poco consistente e soprattutto foriera di conseguenze negative per lei, sia sotto il profilo legale che per ciò che concerne la credibilità  presso i suoi elettori. Chissà se i milanesi desiderino davvero un sindaco che utilizza questi mezzucci per prevalere (e nemmeno) sul suo avversario.

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