Scontri in Libia all’indomani della giornata della collera
All'indomani della giornata della collera in Libia, si sono registrati questa notte nuovi scontri a Bengasi tra manifestanti e polizia per un bilancio di 14 feriti. Le immagini degli scontri riprese attraverso un cellulare e diffuse da Al Jazeera, mostrano il corteo di protesta attaccato da diversi agenti in borghese, che secondo la testimonianza dello scrittore Mohammed El Mesmary avrebbero cercato di investire con le loro auto i manifestanti. Violenti scontri si sono verificati in mattinata anche a Tripoli, dov'era in corso un'altra marcia di protesta contro il Governo. Anche qui la reazione delle forze dell'ordine è stata violentissima: la polizia ha usato contro la folla gas lacrimogeni e ha poi caricato il corteo.
Secondo quanto riporta il quotidiano al-Quds al-Arabi, un gruppo appartenente al partito riformista di opposizione libica all'estero, ha fatto ufficialmente richiesta al leader Muammar Gheddafi di dimettersi dal Governo e di consentire alla Libia di intraprendere finalmente il suo cammino verso la democrazia, segnando una svolta riformista. Ma anche attraverso i social network arrivano spinte contro la dittatura del colonnello libico. Alcuni attivisti libici hanno infatti lanciato il loro appello su Facebook per protestare contro Gheddafi partecipando alla "prima giornata della collera in Libia", che si terrà domani, 17 Febbraio 2011. Inoltre, l'appello firmato da diversi gruppi attivisti indipendenti della Libia, sottolinea l'esigenza di "di mettere da parte Gheddafi e tutti i membri della sua famiglia e avviare le riforme". In particolare, tra le varie correnti riformiste che si scagliano all'unisono contro la dittatura del primo ministro libico, troviamo il Raggruppamento Repubblicano per la democrazia e la giustizia sociale, il Fronte nazionale per la salvezza della Libia, il movimento Patriottico libico e il Congresso nazionale di opposizione in Libia, il Movimento islamico libico.
Nel frattempo, la televisione di Stato sostiene che nel Paese si stiano svolgendo raduni spontanei a sostegno di Gheddafi. Un ultimo e flebile tentativo di propaganda politica di fronte ad un Paese dove ormai è stata innescata la miccia della libertà.