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Scontri in Egitto tra sostenitori e oppositori di Morsi: due morti e diversi feriti

Continuano gli scontri al Cairo che ieri hanno costretto il presidente Morsi a scappare dal palazzo. Migliaia di sostenitori del capo dello Stato sono scesi in strada per cacciare gli oppositori che per tutta la notte sono rimasti accampati davanti al palazzo presidenziale.
A cura di Susanna Picone
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Continuano gli scontri al Cairo che ieri hanno costretto il presidente Morsi a scappare dal palazzo. Migliaia di sostenitori del capo dello Stato sono scesi in strada per cacciare gli oppositori che per tutta la notte sono rimasti accampati davanti al palazzo presidenziale.

Update ore 19 – Ci sono due morti. Secondo quanto riporta Al Jazeera almeno due persone sarebbero morte negli scontri di questa sera al palazzo presidenziale al Cairo, oltre ai numerosi feriti. Sarebbero un attivista dei Fratelli musulmani e una donna. Decine di forze antisommossa si stanno schierando per dividere i manifestanti pro e contro il presidente egiziano. Intanto El Baradei, condannando le violenze, accusa Morsi di essere responsabile del sangue versato e afferma che l’opposizione è aperta al dialogo a patto che venga ritirato il decreto presidenziale con cui si è aumentato i poteri. Diversamente “la battaglia continua”. Mentre sono in corso gli scontri, arriva anche la notizia – annunciata dall’emittente Al Arabiya – delle dimissioni di due consiglieri di Morsi, Ayman al Sayyad e Seif El Din Abd al Fattah.

Continuano a registrarsi scontri e proteste in Egitto dove il presidente Mohamed Morsi è protagonista da alcuni giorni di una dura contestazione da parte degli oppositori. Opposizione che nella serata di ieri è stata tale da costringerlo ad abbandonare il palazzo presidenziale al Cairo per poi ritornarci solo oggi, mentre i manifestanti sono rimasti per tutta la notte accampati. I manifestanti sono in piazza per chiedere il ritiro del decreto che ha attribuito maggiori poteri a Morsi e per protestare contro la nuova Costituzione che dovrà essere sottoposta a referendum che è stato confermato per il prossimo 15 dicembre. Per fronteggiare gli oppositori sono intervenuti anche migliaia di sostenitori del presidente che hanno accolto l’appello dei Fratelli musulmani: gli islamisti scandivano slogan come “la gente vuole pulire la piazza” e “Morsi ha la legittimità” e si sono scagliati con violenza contro gli oppositori. Sono in migliaia, da una parte e dall’altra, a creare tensione con pietre e molotov. Secondo quanto si apprende da fonti della sicurezza ci sarebbero diversi feriti – almeno 14 – di cui uno in gravi condizioni.

Il vicepresidente: Articoli contestati sono modificabili – Sulle dure contestazioni, intanto, è intervenuto il vice presidente egiziano Mahmoud Mekky che ha detto come sia possibile concordare con l’opposizione emendamenti al testo della Costituzione prima del referendum. Mekky, in conferenza stampa, ha spiegato che è necessario un “consenso” e ha aggiunto di attendersi che il dialogo inizi subito e che le richieste dell’opposizione siano rispettate. C’è infatti, secondo quanto detto dal vicepresidente, la “reale volontà politica” di superare il momento attuale e di rispondere alle richieste del pubblico. Sempre oggi, a proposito delle proteste di piazza, ha parlato anche il leader dell’opposizione egiziana Mohamed ElBaradei che ha detto come Morsi debba proteggere i manifestanti riuniti al Cairo se vuol mantenere “quel che resta della sua legittimità”. Il segretario di Stato americano Hillary Clinton, infine, ha sottolineato la necessità che in Egitto si realizzi un dialogo trasparente tra tutte le parti e il bisogno del rispetto dei diritti di tutti.

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