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Manifestazione 15 ottobre

Scontri Black Bloc: undici fermati restano agli arresti

Prime decisioni del gip sui dodici fermati di sabato durante la manifestazione degli indignati a Roma. Nove restano in carcere, due andranno ai domiciliari e uno è stato liberato.
A cura di Antonio Palma
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Nove ragazzi resteranno in carcere, due andranno agli arresti domiciliari mentre un altro sarà rimesso in libertà, è questa la decisione arrivata ieri dal gip di Roma, Elvira Tamburelli, sui fermati di sabato durante la manifestazione del 15 ottobre a Roma. I ragazzi di età compresa tra i 19 e 30 anni sono tutti accusati di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale.

La scelta del giudice è arrivata dopo gli interrogatori di ieri ai fermati, e dopo quasi sette ore di camera di consiglio. I ragazzi, davanti al giudice per l’interrogatorio di rito, hanno rigettato tutte le accuse nei loro confronti e hanno ricostruito i loro movimenti in Piazza durante il corteo. La maggior parte dei ragazzi si ritiene vittima, in quanto a loro dire non avrebbero partecipato direttamente agli scontri dei black bloc, ma si sarebbero avvicinati troppo al luogo degli incidenti. Per il gip, invece, il carcere è necessario perché si tratta di soggetti pericolosi.

I pm avevano richiesto la misura cautelare in carcere per undici degli imputati, solo per uno dei ragazzi erano stati chiesti gli arresti domiciliari, Leonardo Serena, di 21 anni. Lo stesso ragazzo che, poi, è stato scarcerato dal Giudice per le indagini preliminari. I vari legali dei ragazzi si sono detti contrari alle misure cautelari perché le ritengono non necessarie e hanno depositato numerosi video a discolpa dei loro assistiti che, però, sono stati giudicati irrilevanti dal gip. L’avvocato Simonetta Crisci ha fatto un appello alla donna che in alcuni video grida alle forze dell’ordine l’innocenza dei ragazzi, pregandola di farsi viva per testimoniare. Tutti gli undici in stato di arresto hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame. Per uno dei fermati, il romeno Robert Scarlett, il Ministro Maroni ha già firmato il decreto di allontanamento.

La procura di Roma intanto ha anche chiesto la convalida dell’arresto per il primo fermato dopo gli scontri, Fabrizio Filippi, ripreso mentre scagliava un estintore contro le forze dell’ordine, e oggi ci sarà il suo interrogatorio di garanzia. Polizia e Carabinieri intanto continuano le indagini per trovare i colpevoli delle distruzioni e degli scontri di sabato a Piazza S. Giovanni. Dopo le perquisizioni dei giorni scorsi tra le fila di antagonisti e anarchici, ora ci si concentra su alcuni gruppi di ultras di Lazio e Roma che potrebbero aver partecipato agli scontri.

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