Scomparsi a Palermo: ritrovato e arrestato Guzzardo. È accusato di aver ucciso Alario
Svolta nelle indagini sulla scomparsa dei due palermitani. Giovanni Guzzardo, uno dei due uomini che hanno fatto perdere le loro tracce a Caccamo (Palermo) il 7 febbraio scorso, è stato ritrovato dai carabinieri nelle campagne di Termini Imerese, e arrestato per l'omicidio dell'altro, Santo Alario. "Deve dire tutto. Voglio sapere tutto su quello che ha fatto. Io da madre devo essere informata, devo sapere che fine ha fatto mio figlio", così nna Maria Musso, la madre di Santo Alario, riferendosi a Guzzardo.
La scomparsa
Il 46enne titolare di un bar a Capaci si è allontanato con Santo Alario, 42 anni residente a Carini, e impiegato nel suo bar. A immortalare quell'ultimo viaggio è stato proprio Santo con il suo cellulare, proprio mentre lasciava Capaci in compagnia del suo capo. I video sono stati mostrati da Rosalia Sparacio, compagna di Salvo, alla polizia. La scomparsa è stata denunciata dalla donna nelle ore immediatamente successive all'invio delle immagini, dando immediatamente inizio alle ricerche che, tuttavia, hanno visto coinvolta in misura maggiore la famiglia di Alario. "Sto impazzendo – ha continuato a dire per mesi Anna Maria Musso, la madre – Io non capisco cosa doveva andare a fare mio figlio in quei posti sperduti. Non riesco a dormire. Sono una donna distrutta. Chiedo e imploro di sapere cosa sia successo a mio figlio".
La Panda abbaondonata
Primo inquietante indizio di un evento tragico, il ritrovamento, in aperta campagna, nella zona di Caccamo, a circa 400 metri di distanza dal lago Rosamarina, della Fiat Panda dove viaggiavano i due siciliani. A fare il ritrovamento i carabinieri del militari del comando provinciale di Palermo che hanno provveduto a rilevare le impronte. Le indagini durante tre mesi, sono arrivate alla svolta con l'arresto di Guzzardo in un casolare di Termini Imerese. Per tutti questi mesi l'uomo era rimasto rintanato nella cascina senza dare notizie di sé in una sorta di latitanza. Ancora oscuro il movente che avrebbe portato al presunto assassinio di Alario, di cui, ad oggi non è stato trovato il corpo.
I dubbi
"È tre mesi che piango per la fine di mio figlio – si sfoga mamma Marianna – Tre mesi che non ho pace. Non lo auguro a nessuno. Ho tante domande che mi frullano per la testa. Come è possibile che solo un uomo abbia potuto sopraffare mio figlio alto quasi due metri? Era da solo in campagna? È stato aiutato da qualcuno? Spero che adesso i carabinieri mi facciano sapere qualcosa". "Noi abbiamo sempre parlato – conclude – I familiari di Guzzardo si sono chiusi nel più totale silenzio. Evidentemente sapevano quello che era successo. Per questo non parlavano per paura di dire qualcosa di sbagliato".