Sciopero in Nigeria contro il caro-benzina: morti e feriti durante gli scontri (VIDEO)
Nigeria, in corso sciopero contro la decisione di eliminare i sussidi sui prodotti petroliferi
Scontri e tensione con le forze dell'ordine: si registrano morti e feriti
Dopo i tragici attentanti degli ultimi giorni che in Nigeria hanno ucciso numerosi fedeli, nel Paese ritorna a scorrere il sangue, questa volta per una causa diversa. È da stamane in corso, in diverse città dello Stato, uno sciopero nazionale dovuto alla decisione presa dal Governo di eliminare i sussidi sui prodotti petroliferi causando, in questo modo, un’improvvisa impennata dei prezzi del carburante. Uno sciopero che, appunto, sta registrando vittime e violenza. Migliaia di manifestanti, circa 10mila solo a Lagos ma anche in altre città come Abuja e Kano, hanno marciato contro la decisione presa dal Governo e le forze dell’ordine hanno iniziato a reprimere la protesta con violenza.
Sarebbero già quattro le vittime della giornata: a Lagos, capitale economica della Nigeria e città teatro degli scontri più duri, si sono registrati tre morti mentre a Kano, la più grande città del nord del Paese, sarebbe stato ucciso un ragazzo di appena quindici anni e molti altri sarebbero rimasti feriti. A Benin City, nel sud del Paese, la folla ha attaccato una moschea tentando di appiccare un incendio.
Nigeria, violenze nel corso dei cortei contro il caro-benzina
Manifestazioni e scontri con le forze dell'ordine in diverse città del Paese
Le forze dell’ordine stanno rispondendo ai manifestanti con lacrimogeni e altro tipo di munizioni e secondo quanto riferito dalla Croce Rossa, a Kano sono state portate in ospedale diverse persone colpite da proiettili.
Uno sciopero che andrà avanti ad oltranza
Gli organizzatori hanno fatto appello ad una manifestazione pacifica ma a tratti la protesta è apparsa decisamente violenta: alcuni manifestanti hanno assalito le poche auto presenti nelle strade di Lagos rompendo loro i vetri dei finestrini con pietre e pugni. In strada sono state portate delle barriere di metallo e sono stati esposti tanti striscioni contro il governo e la sua decisione. Da quando i sussidi sono stati eliminati i prezzi della benzina sono aumentati da 45 centesimi di dollaro al litro ad almeno 94 centesimi: una situazione insostenibile che, secondo quanto annunciato dai sindacati, costringerà ad uno sciopero ad oltranza. Tanti manifestanti chiedono che il governo ritorni sui suoi passi ripristinando i sussidi mentre altri vogliono solo le dimissioni immediate dell’attuale classe politica.