Sciopero Forconi 2013, l’Italia del Sud rischia la paralisi
Trasporti su gomma a rischio paralisi con la protesta dei "Forconi" che a partire da domani sera interesserà il sud Italia a partire dalla Sicilia. "Buona rivoluzione a tutti" dicono i promotori di di ‘Fermiamo l'Italia', arcipelago di sigle politicizzate o meno (c'è anche l'estrema destra) capaci di avviare la bellezza di 96 presidi sul territorio a partire da domani sera alle 22. La mobilitazione del 9 dicembre è nata sulla scia del Movimento dei Forconi di Mariano Ferro che come nel 2012, sta preoccupando non poco anche il Viminale. Motivo? Il rischio è che che nella protesta pacifica dei movimenti in piazza si possano infiltrare frange violente, provenienti dall'estremismo politico, dalla criminalità o dalle formazioni più violente del mondo ultras. Tra i promotori oltre ai Forconi ci sono anche comitati di base ed esponenti di alcune sigle dell'autotrasporto.
Previsti presidi e blocchi stradali a Roma, Milano, Torino, Verona, Padova, Bologna, Genova, Napoli, Bari, Salerno, Catanzaro, Catania, Palermo, Cagliari e in decine di altri centri su tutto il territorio nazionale. I manifestanti già minacciano: "Se ci bloccheranno siamo pronti a darci fuoco". In alcune zone del Napoletano saranno chiuse le scuole lunedì ed è già iniziata la ressa ai supermarket prevedendo un periodo di rallentamento delle forniture alimentari connesse ai blocchi stradali. Le prefetture siciliane hanno disposto il divieto assoluto di tenere qualsiasi forma di protesta dalle ore 22 di domani alle 24 del 13 dicembre. Ma i manifestanti già annunciano che questo divieto sarà violato.