Sciopero confermato, salta il tavolo tra Governo e sindacati: tre ore di mobilitazione per Cgil, Cisl e Uil
Salta il tavolo tra governo e sindacati, sciopero confermato dopo due ore di trattative infruttuose. Cgil, Cisl e Uil scenderanno in piazza nella giornata di oggi con una mobilitazione di quattro ore davanti alle prefetture di tutte le città d'Italia e davanti al Parlamento. Non è bastata la mediazione del ministro al Welfare, Elsa Fornero, e del vice all'economia Vittorio Grilli. Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti non hanno ceduto sulle drastiche misure che il governo Monti ha inserito nella manovra economica.
“Non sono arrivate risposte né nel merito né nel metodo per il futuro. Non possiamo che mantenere le nostre posizioni. E dunque lo sciopero” così la leader Cgil, Susanna Camusso, al termine dell'incontro. “Oltre allo sciopero da domani, in tutte le città d'Italia, ci sarà una protesta sotto le prefetture e nostre delegazioni si alterneranno da tutte le Regioni con proteste sotto il parlamento per tutto il periodo della discussione sulla manovra” hanno precisato Angeletti e Bonanni.
La replica del presidente del Consiglio, Mario Monti, non si è fatta attendere: “ascoltato attivamente il Parlamento e questa sera i rappresentanti sindacali. Alla luce delle opinioni raccolte, il Governo renderà note le sue determinazioni nel più breve tempo possibile” – in un comunicato di Palazzo Chigi si legge che il Governo ha fornito alle parti sociali rassicurazioni e chiarimenti sugli intenti di equità che hanno ispirato la manovra.
“Il risultato finale non è per noi soddisfacente, dalle argomentazioni spiegate non possiamo non valutare una situazione non foriera dei cambiamenti da noi richieste” dichiara Luigi Angeletti, segretario della Uil, che aggiunge di aver proposto modifiche e alternative alle misure previste dal Governo, che però non ha rivisto le proprie posizioni.
Secondo Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, il presidente ei ministri non hanno fornito risposte: “Spiegheremo ai lavoratori che non ci sono state aperture sulle poche cose sulle quali avremmo voluto discutere”. Le richieste avanzate dai sindacati riguardavano il taglio delle spese della politica, maggiori garanzie per i lavoratori e pensionati.
“Saldi invariati” è la parola d'ordine del Governo, la situazione di emergenza finanziaria non permette di fare altrimenti – il sunto di quanto diramato tramite la nota di Palazzo Chigi. Correttivi alla manovra sono previsti a seguito delle osservazioni mosse dai partiti politici: aumenti alla previdenza sociale e sconti sull'Imu.
Il decreto Salva-Italia sarà al vaglio delle Camere, nel maxi-emendamento previsto ci potrebbe essere una norma per l'abolizione delle elezioni provinciali del 2012 e una rivalutazione sulle pensioni, con un possibile contributo di solidarietà a gravare sui baby-pensionati. Sulla questione dei capitali rientrati grazie allo scudo fiscale, si potrebbe alzare l'imposta di bollo al 3%. Intanto, la commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibile il 30% degli emendamenti presentati, per cui si fa più plausibile il ricorso al voto di fiducia per una sua rapida approvazione.