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Schettino presenta il suo libro: “Il mio più grave errore non morire sulla Concordia”

“Le verità sommerse” è il libro-memoriale in cui il comandante della Costa Concordia, affondata davanti all’isola del Giglio, racconta la sua vita, le sue esperienze professionali, i suoi ricordi di quella tragica notte.
A cura di Biagio Chiariello
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Si chiama “Le verità sommerse”, edito da Graus, scritto dalla giornalista Vittoriana Abate, viene presentato come il racconto inedito del Comandante Francesco Schettino, “tutto quello che non è stato raccontato del naufragio della Concordia del 13 gennaio 2012, dagli atti del processo alle testimonianze mai sentite prime” spiega l'editore nel presentare il libro. La presentazione ufficiale del libro avverrà mercoledì prossimo, ma alcuni stralci sono già comparsi in rete “Il mio più grande errore non essere morto quella notte del naufragio”, si apre così il primo capitolo del memoriale di Schettino.

L’ex comandante, condannato a 16 anni in primo grado dal Tribunale di Grosseto, afferma di averlo scritto come “forma di rispetto” verso le vittime e i parenti della tragedia del Giglio costata la vita a 32 persone. Nel libro, Schettino afferma di “rivivere quella notte ogni istante” pensando a come sono andate le cose e a come poteva rimediare. Sulla base delle carte processuali e di quanto emerso dalla scatola nera della Concordia, la giornalista che ha collaborato con Schettino, Vittoriana Abate, punta poi a far luce sl alcuni aspetti tecnici: perché, ad esempio, gli ascensori non si posizionarono correttamente nella nave? Perché il generatore d’emergenza andò in tilt insieme al computer per la verifica dei compartimenti allagati? Che cosa c’è di vero sul cattivo funzionamento delle porte stagne?

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