Schettino licenziato da Costa: lui non ci sta e chiede reintegro e arretrati
Il tanto discusso comandante della Costa Concordia Francesco Schettino non ci sta alla decisione del licenziamento da parte dei suoi datori di lavoro della Costa Crociere (confermata in una nota dalla società) e decide di far loro causa. La compagnia del gruppo Carnival, infatti, ha prima allontanato e poi licenziato l’uomo che fu al timone della nave protagonista del disastro dello scorso gennaio ma, sebbene la notizia sia ancora poco ricca di dettagli, pare che il capitano Schettino abbia già impugnato il provvedimento per giusta causa davanti al giudice del lavoro chiedendo il reintegro e gli stipendi arretrati. Una richiesta precisa da parte di un Francesco Schettino che, da mesi ormai, continua a sostenere di essersi comportato in maniera corretta quando la sua Costa Concordia urtò contro lo scoglio dell’Isola del Giglio (in quella notte sono morte 32 persone).
“Schettino aveva bevuto del vino” – Da quanto si apprende, tra le ragioni del licenziamento, la Costa Crociere avrebbe citato le numerose violazione compiute quella terribile notte: dalle testimonianze di alcuni passeggeri a bordo della Concordia che dichiararono di aver visto il comandante bere una grossa quantità di vino, alla questione del suo abbandono della nave prima che tutti venissero soccorsi. C’è riserbo sulla questione del licenziamento, secondo quanto riporta Repubblica.it, perché è legata alle possibili conseguenze della decisione che potrebbe prendere il giudice del lavoro: una sentenza a favore o contro Schettino potrebbe infatti interessare quella che è la vicenda giudiziaria principale che deve stabilire le responsabilità del naufragio avvenuto a gennaio. Ricordiamo che, per quella che è la vicenda giudiziaria principale, oltre a Schettino restano indagati altri membri dell’equipaggio (equipaggio, tra l'altro, recentemente premiato per coraggio e professionalità) e i manager della compagnia Roberto Ferrarini, Manfred Ursprunger e Paolo Parodi.