Scandalo pedofilia in Australia, indagato anche il cardinale Pell

Dopo mesi di indagini da parte degli inquirenti locali, l'inchiesta sullo scandalo pedofilia nella chiesa cattolica australiana ora tocca direttamente anche uno dei massimi prelati australiani, il cardinale George Pell, arcivescovo emerito di Sidney e soprattutto prefetto degli Affari economici della Santa Sede. Dopo le indiscrezioni lanciate dai giornali australiani nelle scorse ore, la conferma ufficiale è arrivata direttamente dalla polizia australiana. "Stiamo ancora indagando", ha spiegato il commissario della polizia di Victoria, Graham Ashton, che si sta occupando del caso, sottolineando che ancora non è stato deciso se incriminare o meno il cardinale per la vicenda degli abusi su minori.

Il cardinale era stato già coinvolto nelle inchieste sullo scandalo pedofilia ma era stato chiamato in causa non per fatti direttamente a lui attribuiti ma per aver coperto reati commessi da sacerdoti delle sue diocesi tra gli anni settanta e ottanta. In particolare gli era stato contestato il suo comportamento nei confronti  dall'ex sacerdote australiano Gerald Ridsdale, accusato di avere abusato di più di 54 bambini. Nell'ambito delle indagini il cardinale è stato anche ascoltato diverse volte quest'anno in video-collegamento da Roma,

Come rivela l'emittente australiana Abc, questa volta  però Pell sarebbe stato accusato direttamente di aver toccato in maniera inappropriata due ragazzi in una piscina alla fine degli anni '70. Contro di lui ci sarebbero le denunce di due uomini, oggi quarantenni, che parlano di abusi subiti nell'epoca in cui frequentavano la scuola primaria. Il 75enne Pell dal suo canto ha rigettato ogni accusa in merito al caso rendendosi disponibile anche a collaborare con la polizia locale. "Le affermazioni secondo le quali avrei abusato sessualmente di qualcuno, in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento della mia vita, sono totalmente false" ha dichiarato il cardinale.