Scandalo ENAV: Borgogni si autosospende mentre Finmeccanica crolla in Borsa
Il Responsabile delle relazioni istituzionali di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, si è autosospeso dal suo ruolo nell’azienda dopo lo scandalo ENAV sui presunti finanziamenti illeciti ai partiti e gli appalti truccati dell’ente per l’aviazione Civile. Borgogni che è indagato dalla Procura di Roma, ma non è stato arrestato per il rifiuto del Gip alla convalida del provvedimento cautelare nei suoi confronti, respinge le accuse ma ammette di essere stato il canale preferenziale attraverso il quale i politici si rapportavano all’azienda.
Borgogni aveva già deciso di raccontare la sua verità agli inquirenti napoletani che indagano su un altro affare di Finmeccanica e che riguarda gli appalti ricevuti dall’azienda nel campo della difesa militare e i cui atti sono stati trasmessi a Roma. Borgogni sarà ascoltato nei prossimi giorni anche dai Pm della Procura di Roma, ai quali si presume racconterà la stessa versione dei fatti. Secondo la ricostruzione dei giudici, l’ENAV e le aziende che avevano ottenuto le commesse avevano stabilito una sorta di accordo per la sovrafatturazione dei costi dei lavori i cui proventi venivano accantonati in un fondo nero per i finanziamenti illeciti ai partiti.
Secondo Borgogni, il suo ruolo, pienamente appoggiato dal presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini, era puramente quello di avvicinare i politici e di intessere rapporti con loro, riportando eventuali richieste all’azienda, ma non ha mai provveduto a passaggi di denaro. I politici che nel tempo avrebbero chiesto favori in cambio di appalti sarebbero diversi e appartenenti a più schieramenti politici. Per il momento l’unico sotto inchiesta è il deputato dell’Udc Giuseppe Naro, segretario amministrativo del partito, che avrebbe intascato una tangente di circa duecentomila euro.
Tra i documenti dell’inchiesta napoletana sull’ex braccio destro di Tremonti, il deputato del Pdl Marco Milanese, però, è spuntato un biglietto con i nomi di altri politici anche di primo piano e i nomi di possibili candidati alla guida di numerose aziende controllate da Finmeccanica. Per i giudici il sistema probabilmente prevedeva non solo denaro in cambio di appalti, ma come contropartita venivano chieste anche nomine di manager e direttori nei posti chiave delle aziende controllate o anche consulenze e assunzioni.
Intanto il titolo di Finmeccanica in Borsa subisce un tracollo arrivando a perdere a metà giornata oltre il 5%, risultando il peggiore a Piazza Affari. Ma quella di ieri è l’ultima notizia in ordine di tempo ad influire sui titoli della holding che nell’ultima settimana ha perso oltre il 30% della capitalizzazione. Per oggi sono stati convocati i CdA straordinari di Finmeccanica e della controllata Selex Si, amministrata dalla stessa moglie di Guarguaglini. Non si escludono le dimissioni del presidente visto le ripercussioni sull’azienda e i prossimi risvolti giudiziari, secondo il gip di Roma, infatti, i reati contestati sono stati “commessi in un contesto criminale assai ampio, solo in parte raggiunto dalle investigazioni”.