Scambio di embrioni al pertini: gli esami del DNA confermano l’errore dei medici

E' confermato: la donna che si è sottoposta a fecondazione assistita all'Ospedale Pertini di Roma sta portando in grembo due gemelli non suoi. A dirlo con ufficialità sono stati gli esami del DNA effettuati dai sanitari, che hanno spiegato come la ragione potrebbe risiedere nella quasi omonimia tra i cognomi delle due coppie interessate. Ricordiamo che ad essersi rivolte alla struttura romana, dotata di un centro specializzato nella procreazione assistita, erano due coppie. Una delle due donne si è vista impiantare un embrione biologicamente non suo. L'Asl di Roma – di concerto con la Commissione Interistituzionale, ha "ha provveduto alla nomina di un nuovo responsabile della struttura della Procreazione medicalmente assistita, rafforzato le procedure e confermato il fermo degli arruolamenti – spiega una nota – riservandosi l’adozione di tutti gli ulteriori provvedimenti ritenuti necessari anche alla luce dell’indagine ministeriale".
Gli esami effettiati hanno indivisuato la coppia che presenta "compatibilità genetica". Nel comunicato stampa diffuso dall'Asl si legge: "I risultati delle analisi predisposte dalla Commissione interistituzionale istituita ed eseguite dal Prof. Novelli Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e dalla sua équipe in collaborazione con la Prof.ssa Grammatico della Sapienza/San Camillo confermano l’incompatibilità genetica riscontrata presso il Centro Sant’Anna della ASL RMA ed hanno dimostrato la compatibilità genetica con una delle coppie coinvolte nella seduta interessata. Alle due coppie coinvolte va tutta la nostra sincera solidarietà garantendo loro tutta l’ eventuale assistenza professionale. I risultati delle analisi effettuate unitamente ai riscontri procedurali delle operazioni svolte durante la seduta di trasferimento degli embrioni escludono il coinvolgimento delle altre coppie che sono state prontamente informate".