“Scambiato per un falso cieco e minacciato da un gruppo di ragazzini”
Le cronache dei giornali raccontano con una frequenza sempre maggiore quella che appare come una piaga del nostro Paese, spesso vittima delle truffe di quanti certificano di avere delle patologie (false) pur di assicurarsi una pensione di invalidità. Sono quei “furbetti” spesso beccati dalle immagini della Guardia di Finanza, i falsi ciechi che guidano tranquillamente, che leggono il giornale o che passeggiano per strada facendo attenzione alle vetrine dei negozi, solo per fare qualche esempio. Truffatori che, ovviamente, vanno scovati e denunciati, che arrecano danno a tutti e soprattutto a chi soffre davvero di una patologia che lo rende invalido. Ma non deve succedere che, come ha denunciato il presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Piacenza, si arrivi al punto per cui “una campagna di stampa contro i falsi ciechi assomigli a una caccia alle streghe”. Se Giovanni Taverna, infatti, parla di caccia alle streghe è perché egli stesso ha dichiarato di essere stato vittima di un episodio piuttosto spiacevole.
L’altro giorno stavo recandomi a prendere l’autobus quando un gruppo di ragazzotti, senza nemmeno sapere chi fossi, mi sono corsi dietro gridando che ero un falso cieco: “Butta via il bastone”, mi intimavano. Un episodio spiacevole che tuttavia denota in modo chiaro uno degli effetti di una campagna di stampa contro i falsi ciechi che assomiglia a una caccia alle streghe.
"Far passare i disabili come un peso" – Taverna, raccontando l’episodio, ha voluto sottolineare i disagi che i disabili, quelli veri, sono costretti a patire ancora oggi. L’ha fatto, come racconta la stampa piacentina, nel presentare una serie di iniziative dell’associazione. E si è soffermato, appunto, sul problema dei falsi ciechi ammettendo che, come associazione, loro sono i primi ad avere interesse che i truffatori vadano perseguiti duramente “proprio perché è un danno al mondo dei ciechi”. Ma, ripete, “non è piacevole subire quanto ho subito io a settembre mentre andavo a prendere l’autobus”. E conclude:
Noi anche a Piacenza siamo andati dalla Finanza a spiegare cosa possono fare i ciechi parziali e i ciechi assoluti. Sospettiamo che da due anni ci sia una campagna sottile e precisa che tiene a far passare i disabili come un peso.