video suggerito
video suggerito

Scalfarotto in sciopero della fame per le unioni civili

L’esponente del Partito Democratico in sciopero della fame per protestare contro i ritardi del Parlamento: “Il fatto è che non ce la facevo più a far finta di niente, ad andare avanti con il mio lavoro come al solito, mediando, giocando di rimessa, con fair play”.
A cura di Redazione
41 CONDIVISIONI
Immagine

Da lunedì prendo solo due cappuccini al giorno, alla radicale. Il fatto è che non ce la facevo più a far finta di niente, ad andare avanti con il mio lavoro come al solito, mediando, giocando di rimessa, con fair play. Qua c'è Giovanardi che mena colpi tutti i giorni con la scimitarra, c'è la piazza di San Giovanni che strilla e si mobilita. Ma noi dove siamo?”. Con queste parole, affidate al taccuino di Francesco Bei su La Repubblica, Ivan Scalfarotto spiega la sua decisione di cominciare lo sciopero della fame “per” le unioni civili.

Di fronte alle mancanze ed alla lentezza con la quale il Parlamento sta esaminando il disegno di legge sulle unioni civili (la stessa senatrice Cirinnà ci raccontava di come il provvedimento sia oggetto di ostruzionismo e di una offensiva reazionaria senza precedenti), il deputato del Partito Democratico sceglie dunque di mandare un segnale chiaro, una iniziativa forte che serva a tenere alta l’attenzione sul tema dei diritti. Lo spiega bene con un lungo post pubblicato sul suo blog sul Post:

Il punto è: quando. Perché in questa vicenda, dall’inizio della legislatura, sono successe tante cose. Il mondo si è mosso in avanti con balzi da gigante: dal referendum irlandese alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, abbiamo appreso che i diritti dei gay – nel mondo occidentale – sono considerati a pieno titolo diritti umani. Che l’uguaglianza tra i cittadini è un valore universale. Che l’amore non può essere misurato a peso, perché l’amore è amore. Punto.

Ma sono successe cose anche da noi. Per esempio, abbiamo approvato alla Camera una legge contro l’omofobia che si è totalmente arenata al Senato. Abbiamo visto migliaia di emendamenti presentati per rallentare o fermare il percorso della legge sulle Unioni civili. Abbiamo visto piazze riempirsi per dire “no” a questi diritti. E il problema è che queste legittime mosse di rallentamento hanno sempre avuto la meglio. Da italiano che ha vissuto all’estero per tanti anni, trovo che la battaglia di chi è contrario all’uguaglianza sia combattuta nel nostro Paese con strumenti evidentemente più efficaci che altrove. Chi si oppone lo fa con una forza e una persistenza che hanno dell’incredibile, mentre chi è favorevole sembra fermarsi a un generico e vago sostegno di principio che non riesce a incidere sulla realtà.

Insomma, spiega Scalfarotto, si tratta si “aprire un dibattito nel Paese che sottragga questo tema all’idea che si tratti della battaglia di una minoranza e lo restituisca alla dignità di una questione nazionale, che investe il modo di essere e la natura stessa della nostra democrazia”.

41 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views