Sardegna, ripulisce la spiaggia dai rifiuti: viene multata per 167 euro
Non essere residenti costa caro se si è in Sardegna. Anche se si cerca di fare un buon gesto, come quello di raccogliere i rifiuti lasciati da bagnanti maleducati in spiaggia. Lo sa bene Ilaria Montis, 35 anni, che si è vista multata dalla polizia per 167 euro. Il motivo? "Non residente a Cagliari, conferiva all’interno dei cassonetti stradali buste contenenti rifiuti". Tutto comincia domenica scorsa. La turista sta facendo un bagno sulla spiaggia Piscinas, nell'est dell’isola. Si accorge però che quel bel posto è minacciato dall’inciviltà di altre persone: cartacce, bottiglie e flaconi di plastica abbandonati sulla sabbia. Così lei che è archeologa e ha una grande passione per i temi dell’ambiente, si mette a raccogliere l’immondizia insieme ad un amico. Non trovando nemmeno un cestino nei paraggi, caricato la cassetta in macchina.
Raccoglie i rifiuti e viene multata
Il giorno successivo, si ferma per buttare in un cassonetto i rifiuti raccolti. E’ qui che un agente della polizia locale le fa notare che è in flagranza di “reato”. 167 euro da pagare entro 60 giorni. Il motivo è riportato sul verbale: “Non residente nel comune di Cagliari, conferiva all’interno dei cassonetti stradali buste contenenti rifiuti (bottiglie di plastica)”. Una violazione dell’articolo 14, comma 6, della delibera comunale n. 83 del 2010: “Nell’ambito del territorio comunale di Cagliari – si legge nella delibera – è fatto divieto del conferimento di rifiuti nei cassonetti e nelle isole ecologiche poste in opera nell’ambito territoriale, da parte di fruitori che abbiano residenza al di fuori del territorio comunale, o nel caso di rifiuti depositati da cittadini del Comune di Cagliari negli appositi contenitori se tali rifiuti siano stati prodotti in altro ambito territoriale”. Ilaria infatti ha la residenza nel comune Baratili San Pietro, in provincia di Oristano, e l’immondizia arrivava, come detto, dalla spiaggia di Piscinas, che si trova nel comune di Arbus, provincia del Medio Campidano.
Una misura in vigore non solo in Sardegna
“Sono rimasta sconcertata, ho spiegato che era spazzatura di altri raccolta in spiaggia a Piscinas e che stavo anche differenziando la plastica ma sono stati inflessibili: ho rifiutato di firmare il verbale, uno dei vigili si è alterato e mi ha insultato minacciando di portarmi in caserma e denunciarmi”, racconta la giovane a SardiniaPost. Ha inoltre annunciato che farà ricorso. Il Comune però sottolinea che si tratta di una misura in vigore anche in altri comuni d'Italia e fa sapere che Cagliari conferisce rifiuti per 300mila persone pur avendo 156mila residenti su cui gravano le tasse. “Non possiamo permettere – spiega l’amministrazione cittadina – che i cagliaritani sostengano i costi anche dei rifiuti portati dai non residenti”.