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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Sarah Scazzi, un anno dopo: il ricordo composto di Avetrana

Dodici mesi fa moriva Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana. Da stamane, frotte di persone sono in visita alla lapide della ragazzina nel cimitero del paese. Il sindaco, al fine di evitare speculazioni, non ha organizzato alcun evento commemorativo.
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E' ormai trascorso un anno dalla morte di Sarah Scazzi. Un anno fa, Sarah si stava preparando per andare al mare: sua cugina Sabrina le aveva inviato un sms per avvisarla e lei, la quindicenne di Avetrana, si apprestava a raggiungerla presso la villetta di via Deledda dove avrebbero atteso assieme Mariangela Spagnoletti, l'amica che le avrebbe portate al mare. E' fine agosto e Sarah Scazzi, la quindicenne pugliese, in quella villetta trova la morte. Tutto il resto è storia nota, sebbene in questi mesi  ripetutamente sconfessata,contraddetta e alla fine confusa.

Un anno dopo, il quadro dell'accusa sembra essere ormai delineato con nitidezza. Lui, il contadino che fece ritrovare il cadavere della "bambina" così come il suo cellulare, Michele Misseri, è ormai fuori dalle mura del carcere di Taranto, dove è rimasto recluso per mesi. In quel periodo Michele ha giocato a nascondino con gli inquirenti dando versioni contrastanti dei fatti, come la menzogna sul vilipendio di cadavere, nelle quali gli inquirenti hanno evidenziato diversi buchi. Falle e lacune che, invece, individuerebbero con sufficiente certezza un coinvolgimento nell'omicidio (definito dagli inquirenti "concorso morale") di sua moglie, Cosima Serrano, attualmente reclusa nel carcere di Taranto nella stessa cella della figlia Sabrina. Dopo un anno, comunque, è pacifico che sia lei, Sabrina,  la protagonista indiscussa del caso: la figura più emblematica dell'intera vicenda che dal carcere continua, nonostante tutto, a proclamarsi innocente. E ad incolpare suo padre, difendendo a spada tratta Cosima.

Oggi, 26 agosto, non sembra esserci spazio per il rumore. Oggi è la giornata in cui, in silenzio, sommessamente Avetrana ricorda Sarah. Al cimitero giungono in gruppetti e si fermano dinanzi alla lapide della quindicenne. Ognuno porta un omaggio: un fiore, un biglietto, ancora foto;  col suo mazzo di gigli bianchi arriva anche Mariangela, la teste chiave nel processo che comincerà lunedì prossimo.

Il comune di Avetrana ha deciso di non organizzare alcuna iniziativa in memoria di Sarah. Secondo quanto riferito dal sindaco della cittadina pugliese, Mario De Marco, la comunità avetranese è rimasta profondamente scottata dalla vicenda e dall'accanimento mediatico che l'ha caratterizzata, dai tour dell'orrore agli autografi a Michele Misseri. Ma Avetrana è anche il luogo dove  qualcuno è sceso in strada per applaudire all'arresto di Cosima Serrano, o per stringere la mano al contadino dopo la sua scarcerazione.

Insomma, da un anno oramai, Avetrana non è più la stessa: il clamore l'ha travolta come un ciclone ed è stato difficile  provare a restare indenni. Qualunque sia stato il suo passato e quale sia il suo futuro della cittadina pugliese è storia di domani. Oggi è il tempo del silenzio, del ricordo e, per chi confida in Dio, della preghiera. Oggi è il tempo di ricordare Sarah.

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