Sarah Scazzi, Sabrina Misseri vuole tornare libera. L’avvocato: “È a pezzi”
Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo insieme alla madre Cosima Serrano per l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi, chiede di tornare in libertà. Questa mattina vi è stata, dinanzi ai magistrati del tribunale penale di Taranto, l'udienza di appello cautelare contro il no della Corte d'Assise che alcune settimane fa ha respinto la richiesta di scarcerazione degli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia. L’udienza è durata circa un’ora: in aula sono intervenuti uno dei difensori dell'imputata, l'avvocato Marseglia, e il pm della Procura di Taranto Mariano Buccoliero. Secondo la difesa della Misseri non ci sono esigenze cautelari che impongono alla cugina della vittima di aspettare in carcere le motivazioni della sentenza di ergastolo pronunciata nell’aprile dello scorso anno.
"Sabrina in tribunale per prendere aria" – Gli avvocati ritengono che la Misseri non ha possibilità di fuggire, di commettere altri reati e di inquinare le prove. Le sue condizioni psico-fisiche non sarebbero, inoltre, compatibili col carcere e dunque la giovane potrebbe ottenere i domiciliari. Sabrina, secondo l’avvocato Marseglia, è a pezzi. Interpellato dall’Ansa il legale ha spiegato che la ragazza ha voluto assistere all’udienza odierna: “Sabrina è a pezzi. Credo che abbia deciso di venire in tribunale per assistere all'udienza esclusivamente per prendere aria, per uscire dalla cella, per vedere la strada che separa la casa circondariale da Palazzo di giustizia, per guardare due alberi, vedere qualcosa”.