Sarah Scazzi, i giudici: “Sabrina Misseri resta in carcere”
Sabrina Misseri, accusata di aver ucciso ad Avetrana la cuginetta Sarah Scazzi, resta in carcere. A chiedere la scarcerazione della giovane, che è stata condannata all’ergastolo in primo grado insieme alla madre Cosima Serrano, erano stati i suoi legali che lamentavano il mancato deposito delle motivazioni della sentenza e anche le precarie condizioni di salute della detenuta. I legali avevano dunque chiesto per Sabrina gli arresti domiciliari presso la casa della zia Emma Serrano. La decisione della Corte di Assise di Taranto è arrivata oggi: i giudici hanno rigettato l’istanza di scarcerazione per Sabrina Misseri che, dunque, continuerà a scontare la sua pena dietro le sbarre a Taranto. Dopo nove mesi dalla condanna all’ergastolo la Corte ha stabilito che il quadro cautelare dell’imputata non è cambiato. Per la Procura è ancora concreto il pericolo di fuga e quello di inquinamento probatorio.
Sabrina Misseri si trova nel carcere di Taranto dal 15 ottobre 2010, quando venne chiamata in causa per il delitto di Sarah Scazzi da suo padre Michele Misseri. Quest'ultimo, nel corso dei mesi successivi al delitto di Avetrana, ha più volte cambiato versione e alla fine è stato condannato in primo grado a otto anni per soppressione di cadavere. Nei giorni scorsi, in seguito alla richiesta di scarcerazione per Sabrina Misseri, aveva parlato anche la madre di Sarah (e zia della condannata), Concetta Serrano: “Sabrina sta male solo perché ha la coscienza sporca. Se decide di confessare non potrà che stare meglio”.