Sanremo 2019: “È l’amore”, la stupenda poesia di Borges che ha ispirato la canzone di Nek
L'amore è misura del tempo, l'ago della bilancia che unisce il desiderio della persona amata alla sua lontananza. Un tema comune, a quanto pare, a due personaggi che più diversi non potrebbero essere e che, invece, si trovano accomunati per via dello stesso tema. Evidentemente Nek, uno dei più celebri cantautori pop italiani, ha preso ispirazione per la sua "Mi farò trovare pronto" presentata al Festival di Sanremo 2019 dalla meravigliosa poesia di uno dei più grandi autori di tutti i tempi, lo scrittore argentino Jorge Luìs Borges.
Come ha letto Claudio Bisio nell'introduzione che annunciava l'esibizione del cantante di Sassuolo, la poesia a cui "Mi farò trovare pronto" è ispirata è "È l'amore", componimento in cui il premio Nobel per la Letteratura verseggiò attorno a un tema fondamentale: l'amore è misura del tempo e che, al suo cospetto, è impossibile farsi trovare pronto. Il testo della canzone di Nek, intitolata "Mi farò trovare pronto" parla, infatti, proprio di come sia impossibile farsi trovare pronti di fronte all'amore, poiché la sua forza è talmente invasiva che non lascia spazio a nessuna previsione. Un tema caro a tutta la letteratura, da Catullo in poi, ma che in Borges assume una sfumatura speciale. Il concetto che hanno in comune, infatti, "Mi farò trovare pronto" e "È amore" è che la conoscenza delle cose del mondo, dai libri al resto, non serve a nulla, perché è l’amore l'unico criterio in base al quale misurare il tempo.
"È l’amore" di Borges, per ammissione dello stesso Nek, è una delle poesie preferite del musicista. Una curiosità: la stesura del testo, scritto insieme a Paolo Antonacci e a Luca Chiaravalli, è stato ispirato al cantautore anche da un viaggio nelle favelas brasiliane. Ecco i versi della poesia di Jorge Luìs Borges:
È l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l’unica.
A cosa mi serviranno i miei talismani:
l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione,
le gallerie della Biblioteca, le cose comuni,
le abitudini, la notte intemporale, il sapore del sonno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.
È, lo so, l’amore: l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
l’attesa e la memoria, l’orrore di vivere nel tempo successivo.
È l’amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.
C’è un angolo di strada dove non oso passare.
Il nome di una donna mi denuncia.
Mi fa male una donna in tutto il corpo.
Questi stupendi versi non raccontano di un amore carnale o fraterno, qui infatti lo scrittore argentino scrive che perdono di significato le attività culturali che portano alla conoscenza, oltre alla perdita di importanza di tutte le attività quotidiane come le cose comuni, le abitudini, il piacere della notte e il sapore del sonno: l’unico criterio per misurare il tempo, infatti, è l’amore.