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Sandro Bondi: “Mi dimetterò presto, mi è mancato il sostegno della maggioranza”

Il Ministro della cultura Sandro Bondi, in una lettera inviata a Il Giornale, fa sapere che presto si dimetterà e denuncia il mancato sostegno da parte del suo partito.
A cura di Alfonso Biondi
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Ministro della Cultura

Il Ministro della Cultura Sandro Bondi si dimetterà e lo farà molto presto. Lo afferma proprio lui in una lettera inviata a Il Giornale. La sua decisione è maturata tenendo conto del suo percorso politico, irto di difficoltà, di critiche e , soprattutto, di mancate difese da parte dei suoi "commilitoni". La lettera va subito al sodo: il ministro scrive che presto si dimetterà, ma non rinuncia a un velo di polemica nei confronti di Marcello Veneziani, editorialista de Il Giornale che per il ministro aveva avuto parole tutt'altro che lusinghiere.

Quello che porterà Bondi a dare le dimissioni è, senza alcun dubbio, la mancanza di sostegno e di solidarietà del suo Partito nei suoi confronti. Il Ministro afferma di aver voluto dare al suo dicastero una linea alternativa a quella della sinistra; uno sforzo, però, portato avanti da solo senza il dovuto sostegno della maggioranza di governo:

Questo mancato so­stegno è avvenuto oltretut­to nel momento in cui mi sono trovato più in difficoltà, a seguito del crollo di un muro in cemento a Pompei e più colpito dalle iniziative della sinistra, fino alla presentazione di una mozione di sfidu­cia individuale nei miei confronti, pur non avendo io mai scaricato su altri la responsabilità della mancanza di fondi, che pure è stata l’accusa più frequente rivoltami dalla sinistra. Le vicende del decreto Milleproroghe hanno ulteriormente evidenziato la mia incapacità d mantenere fede agli impe­gni che avevo preso, e nel richiedere al­meno un minimo di coerenza nell’ambi­to dei provvedimenti riguardanti la cul­tura. Anche per queste ragioni sono giunto ad una deliberazione definitiva.

Il Ministro nella sua uscita di scena non dimentica però il suo leader Silvio Berlusconi, una persona che presto si occuperà della situazioni e a cui vanno i suoi più sentiti ringraziamenti. Stavolta, quindi, pare che la decisione di Bondi sia davvero inappellabile.

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