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Salvini: “Mia presenza alla finale Mondiale organizzata dalla Fifa, nessun volo di Stato”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini risponde alle accuse per la sua presenza ieri a Mosca in occasione della finale del Mondiale di calcio tra Francia e Croazia: “La mia presenza alla partita di calcio di ieri era organizzata dalla Fifa e non c’è stato alcun volo di stato ma un normale volo di linea”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro dell’Interno Matteo Salvini prova a mettere a tacere le polemiche sulla sua presenza a Mosca in occasione della finale del Mondiale tra Francia e Croazia. “La mia presenza alla partita di calcio di ieri era organizzata dalla Fifa e non c’è stato alcun volo di stato ma un normale volo di linea”, si giustifica il vicepresidente del Consiglio di fronte alle accuse, mosse soprattutto sui social, di aver viaggiato a spese di non sa chi per andare a vedere la finale del Mondiale. In particolare, in molti ieri hanno citato un tweet di Salvini di un po’ di tempo fa, quando l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi andò a New York per assistere alla finale tutta italiana di uno dei tornei del grande slam tennistico tra Roberta Vinci e Flavia Pennetta. A quei tempi il leader della Lega scriveva: “Renzi annulla tutti gli appuntamenti di lavoro e vola a New York (chi paga???) per vedersi una partita di tennis. Che schifo. Ruspa”. Ieri qualcuno ha riadattato quel tweet all’attuale situazione, mettendo in mezzo Salvini e chiedendo chi pagasse il suo volo. Ma – assicura il ministro dell’Interno in conferenza stampa a Mosca – a quelle spese ha pensato la Fifa.

Salvini si sofferma sulla finale del Mondiale anche per quanto riguarda il risultato: “Io avrei solo scelto un altro risultato per la finale”, dice dopo aver sperato che a vincere il Mondiale non fosse la Francia. Il ministro si complimenta inoltre con la Russia “per l'organizzazione di uno dei campionati di calcio più belli e più sorprendenti. Io avrei solo scelto un altro risultato per la finale”.

Il capitolo sanzioni alla Russia

Secondo Salvini le sanzioni alla Russia hanno danneggiato fin troppo l’economia italiana: “Il costo medio delle sanzioni, inutili, è quantificabile in sette milioni di euro al giorno”. Mentre, secondo il vicepresidente del Consiglio, “altri Paesi hanno incrementato il loro export: questo governo porterà anche il dossier sanzioni al centro del dibattito per arrivare dopo qualche anno a definire a cosa sono servite e a chi”. Salvini, inoltre, si fa nuovamente promotore di un ritorno al G8, che includerebbe anche la Russia: “Mi sembrerebbe legittimo”, risponde a chi glielo chiede.

Salvini, dicendosi “onorato” di essere il primo ministro del nuovo governo italiano a far visita a Mosca, ricorda che prossimamente spetterà al ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi fare tappa nella capitale russa. E nella seconda metà di ottobre arriverà a Mosca il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Lavoreremo a un dossier economico per un intervento diretto delle aziende italiane in collaborazione con quelle russe per un investimento nel territorio russo. Mi piacerebbe fare altrettanto in Italia”.

Il capitolo migranti e gli aiuti in Africa

Obiettivo di Salvini è “cambiare la normativa” sul tema dei migranti per poter “rendere i porti libici sicuri: c’è questa ipocrisia di fondo in Europa in base alla quale si danno soldi ai libici, si forniscono le motovedette e si addestra la Guardia Costiera ma poi si ritiene la Libia un porto non sicuro”. Per Salvini lo scopo principale è quello di “stroncare la mafia del traffico degli esseri umani”. Pertanto la soluzione “non è la condivisione nei paesi europei dei migranti ma bloccare le partenze”, pur dicendosi soddisfatto che “sette paesi europei si sono svegliati da lungo sonno”, decidendo di accogliere i migranti sbarcati oggi in Italia.

Infine, Salvini continua a chiedere all’Unione europei soldi “veri” da spendere in Africa: “Per esempio con un progetto da 300 milioni di euro per il controllo della frontiera Sud della Libia”. E l’idea del ministro dell’Interno è quella di chiedere alla Russia una compartecipazione a questa iniziativa.

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