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Nave Aquarius

Salvini: “I 141 migranti a bordo della Ong Aquarius non vedranno mai un porto italiano”

Matteo Salvini chiude di nuovo i porti alle navi delle Ong: stavolta il ‘no’ del ministro dell’Interno è rivolto alla Aquarius, l’imbarcazione che negli scorsi giorni ha soccorso nel Mediterraneo 141 migranti. Salvini invia un messaggio ai migranti a bordo dell’Aquarius: “Questa nave non vedrà mai un porto italiano”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ancora una volta un ‘no’ a una nave di una Ong, una chiusura – simbolica – dei porti italiani. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, invia un chiaro messaggio alla nave Aquarius che ha imbarcato 141 migranti soccorsi al largo delle coste libiche. Intervenendo al Gr1, su Radio Rai, il titolare del Viminale afferma:  “Per i migranti a bordo dell’Aquarius, che ricordo è di proprietà di un armatore tedesco e batte bandiera di Gibilterra, questa nave non vedrà mai un porto italiano”. Salvini parla anche di un altro tema relativo ai migranti, ovvero gli sbarchi delle ultime settimane sulle coste calabresi, compreso quello avvenuto ieri: “Stiamo monitorando tutto con le forze dell’ordine”, assicura il ministro dell’Interno.

La nave Aquarius è gestita dalle Ong Sos Mediterranee e Medici senza Frontiere, ed è tornata operativa dal primo agosto, salpando dal porto di Marsiglia dopo uno scalo prolungato più del previsto. I migranti sono stati tratti in salvo in due diverse operazioni: la prima avvenuta l’altroieri, con il soccorso di 25 persone nelle acque territoriali libiche, a 26 miglia dalla costa. Tra i primi naufraghi c’erano anche sei donne. La seconda operazione è avvenuta invece ieri, stavolta in acque internazionali, di fronte alla Libia. Sono state trovate 116 persone a bordo di una chiatta di legno, con anche 67 minorenni sull’imbarcazione.

Già a giugno la nave Aquarius aveva avuto uno scontro con Salvini. Allora la nave aveva soccorso 630 migranti ma il governo italiano ha deciso di non permettergli di approdare in un porto italiano. A quel punto la nave Aquarius è stata costretta a cambiare rotta e puntare verso il porto di Valencia, dove – con il supporto delle navi della Marina militare italiana – è sbarcata con alcuni dei migranti: gli altri erano stati, appunto, trasferiti sulle due navi della Marina.

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