Salvini fa l’americano: “L’Italia è l’interlocutore più credibile degli Usa in Ue”
Matteo Salvini indossa la maglietta a stelle e strisce – stavolta non una felpa reale, ma solo in senso metaforico – e in occasione della sua visita a Washington lancia segnali d’amore agli Stati Uniti e all’amministrazione guidata da Donald Trump. Tanto da candidare l’Italia come “primo, più credibile e più solido interlocutore dell’Usa nell’Unione europea”. E così il vicepresidente del Consiglio si spinge fino ad affermare di condividere “le preoccupazioni dell'amministrazione americana sia nei confronti della Cina che nei confronti dell'Iran”. In politica estera, dunque, l’Italia segue gli Usa, anche per le posizioni su Venezuela e Libia, spiega Salvini. Cambiando persino idea sull’Iran, come sostiene lo stesso ministro dell'Interno: “La posizione del'Italia con l'Iran è già cambiata: nessuno si può permettere di dire di voler cancellare uno stato dalla faccia dalla terra, come Israele, e avere relazioni normali”.
Salvini prende spunto da Trump e dalle sue politiche anche in materia economica, tanto da parlare di una possibile prossima manovra “trumpiana”: “Why not – risponde – può essere un esempio e un modello per l’Italia”. Il ministro dell’Interno incontra negli States il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. Poi riafferma la sua vicinanza con Washington: “Puntiamo a soluzioni comuni, in questo momento di fragilità delle istituzioni europee, l'Italia punta a essere il più valido, credibile, coerente interlocutore degli Stati Uniti”.
A garanzia dei rapporti tra Italia e Usa, Salvini cita anche un altro dossier di cui più volte si è discusso negli ultimi mesi, come quello degli F35: “Credo che gli accordi sottoscritti non si possono rimangiare. Investire in ricerca coinvolgendo il lavoro italiano è utile e sano”, afferma rassicurando i partner statunitensi. E un’altra rassicurazione il vicepresidente del Consiglio la invia a Pompeo sulla durata del governo italiano: “Durerà quattro anni”, garantisce ancora Salvini, cercando di allontanare ogni ipotesi di instabilità e ogni preoccupazione riguardo a una possibile incertezza politica a Roma.