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Salvini e i presepi nelle scuole: “Chi tiene Gesù fuori dalle classi non è un educatore”

Il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, commenta la decisione di alcune scuole di non fare il presepe o non cantare le canzoni natalizie: “Non penso che Gesù bambino o Tu scendi dalle stelle possa dar fastidio a qualcuno. Il Natale è una festa così bella che penso possa abbracciare tutte le fedi e tutte le religioni. Chi tiene Gesù bambino fuori dalle porta della classe non è educatore”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Natale si avvicina e come tutti gli anni porta con sé polemiche sulle decisioni delle scuole di allestire i presepi al loro interno. Discussione in cui non poteva non entrare anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Durante la trasmissione ‘No stop news’ di Rtl 102.5, Salvini commenta la decisione di alcuni istituti di non fare il presepe o non cantare le canzoni natalizie perché non rappresentative di tutte le confessioni religiose degli studenti: “Non penso che Gesù bambino o Tu scendi dalle stelle possa dar fastidio a qualcuno. Il Natale è una festa così bella che penso possa abbracciare tutte le fedi e tutte le religioni. Chi tiene Gesù bambino fuori dalle porta della classe non è educatore”. Un messaggio rivolto direttamente “ai maestri che lavorano nelle nostre scuole”. Quindi, per il ministro dell’Interno chi “tiene Gesù bambino fuori dalla porta delle scuole sbaglia”.

Durante l’intervista Salvini tocca anche altri temi, a partire da quello delle pensioni. Per il vicepresidente del Consiglio non ci saranno penalizzazioni per chi deciderà di aderire alla quota 100: “Non è vero – replica – ma è evidente che chi va via prima non porta anche i contributi che non ha versato. Nessuna penalizzazione”. E il tema delle pensioni è strettamente legato alla manovra varata dal governo e alle trattative in corso con l’Ue: “L’Europa non può dirmi ‘devi fare 1,9%’ nel rapporto deficit/Pil, deve chiedermi come uso i soldi. I tecnici stanno limando, poi arriverà il numeretto ma se mi dicono che i soldi che abbiamo messo sono di più di quelli che servono per avviare ad esempio quota 100”, allora la cifra restante verrà impiegata in altro modo.

Novità anche in tema di Fisco, annunciate da Salvini: “Due imprenditori su tre mi chiedono tagli alla burocrazia. Per questo verrà rivisto il codice degli appalti e sarà fatta una revisione totale della burocrazia. Entro l'anno, inoltre, anche buona parte dei debiti degli enti locali verso privati si riuscirà a farli pagare. L'obiettivo che resta, poi, è quello di una tassa unica al 15% per lavoratori dipendenti”.

Il taglio delle accise sulla benzina

Da ieri è tornato al centro della discussione anche il tema del taglio delle accise sulla benzina, più volte promesso da Salvini ma non contemplato dalla manovra. “Abbiamo bloccato gli aumenti previsti dai precedenti governi. Resta il mio impegno a cancellare le accise più vecchie e non ne metteremo delle nuove”, afferma il vicepresidente del Consiglio. Eppure è proprio di ieri il caso dell’emendamento, presentato dal relatore del M5s alla manovra e contestato dal Pd, con cui si introduce la possibilità di una nuova accisa sulla benzina per i cittadini liguri per il 2019: “Sulla Liguria mi sembrerebbe irrispettoso mettere un’accisa in più”, commenta Salvini.

Gli alleati di Salvini: dal M5s a Berlusconi

Il leader della Lega lascia accesi entrambi i forni delle sue alleanze. Con il Movimento 5 Stelle assicura che manterrà l’impegno “per un governo di cinque anni”. Ma allo stesso tempo non si dimentica di Forza Italia e del suo leader: “Berlusconi ritengo sia un grandissimo, ritengo che abbia fatto cose enormi in Italia e all'estero, in politica, nello sport, nell'editoria. Però io ragiono con la mia testa, ho fatto una scelta anche rischiosa di mettermi in gioco e questo farò, non ha bisogno di rinsavire”.

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