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Salvini contro Berlusconi: “Non fa guerra a Renzi per paura che cambi legge su diritti tv”

Duro affondo del leader della Lega Nord nei confronti di Silvio Berlusconi: “Insistere su Bertolaso a Roma significa che si punta a perdere”.
A cura di Redazione
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Sono destinate a far discutere e molto le parole che Matteo Salvini, a Philadelphia dove ha incontrato Donald Trump, affida ai microfoni di Giannino e Milan, conduttori della trasmissione “Attenti a noi due” su Radio 24. Il leader della Lega Nord, infatti, si lascia andare a giudizi politicamente molto pesanti nei confronti del suo alleato Silvio Berlusconi, che ritiene stia agendo soprattutto “come uomo d’impresa e come padre preoccupato di lasciare ai figli le aziende con i conti in ordine”.

Un approccio “timoroso”, in particolare nei confronti del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Governo da lui sostenuto, che dipenderebbe dallo spauracchio di una nuova legge sui diritti tv che potrebbe nuocere a Mediaset. “In ballo ci sono interessi per centinaia di milioni di euro”, aggiunge Salvini, ritenendo che l’approccio morbido del Cavaliere nei confronti del Governo sia spiegabile in tal modo.

Un concetto che peraltro Salvini aveva già espresso nel corso dell’intervista rilasciata ad Affaritaliani il 25 aprile: “Quando Renzi dice ‘faremo una legge sui diritti televisivi per il calcio', ‘ci occuperemo di conflitto di interessi' e ‘faremo la riforma della Giustizia'… se uno vuole pensar male pensa che Berlusconi non abbia convenienza a far la guerra a Renzi. È il premier che dice queste cose chiaramente e Renzi ha in mano delle armi di ricatto”.

E anche su questo concetto innesta le sue considerazioni sulla vicenda romana, che vede il centrodestra diviso sulle candidature di Marchini, Bertoldo e Meloni. Salvino spiega: “Non c’è alcun motivo per non sostenere Giorgia Meloni. Insistere su Bertolaso può solo significare che si punta a perdere”. Insomma, a “regalare” il ballottaggio al candidato del centrosinistra Roberto Giachetti, renziano doc, disperdendo i voti del centrodestra al primo turno.

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