Salvatore Parolisi: Non ho ucciso io Melania, sono innocente
Chi ieri si aspettava un colpo di scena, di quelli clamorosi che sfamano tv, giornali e trasmissioni, è rimasto a bocca asciutta, perché Salvatore Parolisi non ha cambiato di una virgola la sua verità, quella raccontata agli inquirenti, ripetuta più e più volte di fronte la giustizia e le telecamere. Ecco riassunto il suo racconto:
Il 18 aprile mi ero preso un giorno di ferie per accompagnare mia figlia e mia moglie a una visita medica. Poi siamo andati in un supermercato, abbiamo pranzato a casa e abbiamo deciso di andare a Colle San Marco per far giocare la bambina. Melania è sparita dopo essersi allontanata per andare al bagno
Camicia blu a righe viola ed azzurrine; volto stanco, provato, smagrito; la fede al dito. Così Salvatore Parolisi si è presentato di fronte ai giudici del Riesame, affermando: "Signor presidente, io a Melania non ho fatto niente!".
La difesa, rappresentata dagli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, ha cercato di distruggere attraverso 160 pagine, un piano accusatorio fondato su indagini incomplete e lacunose: il Dna maschile sulle mani di Melania non coincidente con quello di Parolisi; sul luogo del delitto non sono state rinvenute tracce biologiche dell'indagato; le testimonianze incerte; le celle telefoniche di Ripe e di San Marco che si sovrappongono.
Quelle 160 pagine non sono bastate, Parolisi resta in carcere: il tribunale del Riesame dell'Aquila ha respinto l'istanza di scarcerazione,
Non sono mancate le reazioni da parte della famiglia di Melania, questo il commento di Michele Rea:
Per me e la mia famiglia l’attesa continua e quella di oggi non è una sentenza definitiva. Aspettiamo il processo. Quella di oggi è una sconfitta per i suoi avvocati, ma anche per noi che in questo ultimo periodo abbiamo conosciuto un Salvatore diverso, che non pensavamo esistesse e che purtroppo potrebbe essere quello reale. La difesa messa in piedi dai legali di Salvatore non ha convinto nessuno, nè i giudici nè la nostra famiglia.