Salvare Termini Imerese: sit in degli operai a Roma (VIDEO)
Il sit in degli operai di Termini Imerese a Roma
Le tute blu chiedono la garanzia occupazionale
La Capitale ha visto sfilare ieri l’ennesima protesta lungo le sue strade. Questa volta però non sono stati, come è più volte successo nelle ultime settimane, i romani e le istituzioni della città a scendere in piazza ma, direttamente dalla Sicilia, circa 500 operai della Fiat di Termini Imerese, stabilimento che dovrebbe cessare di esistere a fine anno, accompagnati da alcuni operai dello stabilimento Irisbus di Valle Ufita (Avellino), anche questo in chiusura.
“Vogliamo difendere i posti di lavoro e vogliamo l’impegno di tutti i parlamentari che devono confrontarsi con i nostri problemi”: questa, in coro, la richiesta principale delle tute blu che si sono riunite in sit in davanti al Ministero dello Sviluppo Economico. Il sit in ha accompagnato la riunione che si è tenuta al Ministero tra il Governo, la Regione Sicilia, i sindacati e Invitalia. Sono cinque le aziende selezionate per prendere il posto dello stabilimento Fiat ma il problema per i lavoratori è che non tutto le unità saranno assorbite: dei circa 2200 lavoratori attuali solo 1650 potrebbero essere impiegati per nuove mansioni.
Il timore dei sindacati alla vigilia dell’incontro era che tutto poteva finire con un nulla di fatto visto che alla riunione non partecipava né la Fiat né Di Risio, l’imprenditore che dovrebbe rilevare la parte più consistente dello stabilimento industriale, per cui la possibilità di tornare a casa con un rinvio era più che probabile. Timori fondati visto che il giudizio è stato in effetti sospeso e rimandato al 5 ottobre quando le rappresentanze sindacali incontreranno DR. I sindacati hanno deciso di non esprimere un giudizio prima di conoscere con precisione il piano. “Solo dopo l’incontro saremo in grado di dire se il piano ci convince o no”, così il leader Fiom Maurizio Landini che ha chiesto un tavolo anche con Fiat che “non può aspettare quello che fanno gli altri”.
La Dr, secondo quanto detto dal Ministro Romani e da Invitalia, potrebbe impiegare 1312 operai, i restanti verrebbero assorbiti tra le altre quattro aziende coinvolte mentre almeno per un centinaio di lavoratori partirà il prepensionamento. Nel periodo di transizione, con l’accordo dei sindacati, saranno messi in campo gli ammortizzatori sociali. Una situazione che non sembra molto chiara per cui, secondo i sindacati, è necessario l’incontro con DR.
Su una cosa concordano tutti: la richiesta di un impegno occupazionale per l’intero corpo di lavoratori di Termini Imerese. In assenza di determinate garanzie sarà ritenuta ancora Fiat la responsabile del futuro dello stabilimento.