Salone del Libro, anche Zerocalcare non parteciperà
Interviene prima la BAO Publishing annunciando in un post su Facebook che "alla luce delle recenti polemiche legate alla presenza tra gli espositori di una Casa editrice neofascista (Z)ZeroCalcare ha deciso di non partecipare al Salone". La BAO sarà comunque presente al Salone Internazionale del Libro di Torino con un suo stand dal 9 al 13 maggio, ma ha chiesto ai lettori di rispettare la scelta del noto fumettista. Poi, è lo stesso Michele Rech, in arte ZeroCalcare, a chiarire i motivi della sua scelta.
(Z)ZeroCalcare non parteciperà, ma difende la scelta degli altri
"Mi è davvero impossibile pensare di rimanere 3 giorni seduto a pochi metri dai sodali di chi ha accoltellato i miei fratelli, incrociarli ogni volta che vado a pisciare facendo finta che sia tutto normale".
Così l'autore di "La profezia dell'armadillo" e "Macerie prime", alcune tra le sue graphic novel più famose, ha argomentato la sua decisione. "Non faccio jihad, non traccio linee di buoni o cattivi tra chi va e chi non va, sono questioni complesse che non si esauriscono in una scelta sotto i riflettori del Salone del libro e su cui spero continueremo a misurarci perché la partita non si chiude così.""Sono contento – ha poi aggiunto – anche che altri che andranno proveranno coi mezzi loro a non normalizzare quella presenza, spero che avremo modo di parlare anche di quello." Un diretto riferimento ad altri suoi colleghi, come Michela Murgia, che, invece, hanno deciso di partecipare alla fiera letteraria "nonostante i fascisti". Una presa di posizione forte che il fumettista rispetta, ma decide di non condividere, spaventato dalla deriva attuale. "Sta roba prima non sarebbe mai successa, qua ogni settimana spostiamo un po' l'asticella del baratro", ha scritto su Facebook. E chissà che non ci siano altri pronti a seguirlo. Dopo aver saputo che sarà presente anche Altaforte, casa editrice vicina a CasaPound e che ha appena pubblicato il libro su Matteo Salvini ("Io sono Matteo Salvini, intervista allo specchio", a cura di Chiara Giannini), erano subito arrivate le rinunce del collettivo Wu Ming, dello storico Carlo Ginzburg e le dimissioni da consulente di Christian Raimo.