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Sacrifici umani in Messico: il rito della “Santisima Muerte”, la religione dei narcotrafficanti

Si diffonde sempre di più in Messico il culto della “Santa Muerte”, mentre la cronaca segnala una serie di omicidi sospetti e probabilmente ad essa collegati.
A cura di Cristian Basile
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Ci sono credenze e rituali che pensavamo relegati ormai ad epoche remote o al mondo delle leggende, culti misteriosi e insoliti così lontani dalla cultura occidentale da farli apparire spesso ai nostri occhi come pratiche macabre e bizzarre (basti pensare al rito cosiddetto del "baby dropping ritual" in India, dove i neonati vengono lanciati da un'altezza di 15 metri su di un materasso, cerimonia che secondo chi la pratica rafforzerebbe i bambini o ancora ai riti vudù ancora molto diffusi tra gli afroamericani).

Se credevamo che i sacrifici umani fossero antiche e barbare cerimonie propiziatorie degli aztechi o degli egizi evidentemente ci sbagliavamo. In Messico, infatti, si sta estendendo sempre più, soprattutto tra le fasce più povere e disagiate della popolazione, il culto della "Santa Muerte" o Niña Blanca (bambina bianca) come la chiamano affettuosamente i suoi devoti. Questa tradizione unisce pratiche cattoliche con antiche credenze funerarie del popolo Azteco, in un misto di religione, fede, spiritualità e stregoneria diventato simbolo di potere e di rivalsa delle classi povere contro le classi dominanti, trascendendo dunque la spiritualità ed assumendo una grande portata sociologica.

La "Santa Muerte" (uno scheletro vestito da Madonna) è infatti la santa dei disperati, di chi aspira ad un mondo migliore attraversando un confine proibito e spesso dedicandosi ad attività criminose, permettendo così a tutti, non importa in che modo, di "aprirsi" le porte del paradiso. Per questo motivo è diventata la "protettrice" dei criminali ed in particolare dei narcotrafficanti,  i quali uccidono finanche in onore della "Santa" affinchè li protegga dalla polizia, dall'esercito e da chi osteggia i loro traffici.

Basta una ricerca veloce su internet per notare quanto ormai la "Santa Muerte" si stia radicando nella cultura messicana: si moltiplicano le chiese, gli altari, le piccole cappelle, siti internet ed addirittura le radio a lei dedicate così come si moltiplicano le frange estremiste di questo culto con ritrovamenti di teste umane, di corpi dissanguati o senza arti. Proprio negli ultimi giorni ci giunge dal Messico la notizia di altre due persone uccise con il rituale del sacrificio umano e dell'arresto di David Romo (il personaggio che qualche anno fa si autoproclamò vescovo supremo di questa setta) il quale, legato ad un’organizzazione di estorsori sfruttava il seguito popolare traendone vantaggi economici.

In definitiva il culto della "Santa Muerte", figura considerata diabolica dalla chiesa cattolica, è l'àncora di salvataggio dei malfattori, dei delinquenti, e delle persone più disagiate che sentono la necessità di comunicare, di riconoscersi e di lodare una dività imperfetta come loro, tanto da vedere in uno scheletro spaventoso il simbolo massimo di prosperità generosità e affetto.

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