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Sa che la figlia morirà ma porta a termine la gravidanza: “Lo faccio per donare i suoi organi”

La coraggiosa storia di Hayley Martin, 30 anni, che ha deciso di portare a termine la gravidanza nonostante i medici le abbiano detto che la sua bambina non sopravviverà a causa di una rara malattia genetica: “È un regalo di Natale per altri bimbi malati, così lei vivrà in ognuno di loro”.
A cura di I. A.
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Ha scoperto dopo solo 20 settimane che la bimba che porta in grembo morirà con molta probabilità appena nata. Ma nonostante ciò, ha deciso di portare a termine la sua gravidanza per poter donare gli organi della sua piccola e rendere così felice un'altra famiglia. È questa la storia di coraggio di Hayley Martin, 30enne Hull, East Yorkshire, Regno Unito: la sua determinazione è stata più forte dei medici, che le hanno sempre consigliato l'aborto per non dover subire il trauma della perdita di sua figlia. Insieme al marito Scott, spera che in questo modo la bimba possa vivere attraverso gli altri piccoli che riusciranno a salvare grazie alla loro scelta. Il parto dovrebbe avvenire entro il prossimo Natale: "Sarà un bellissimo regalo per tutti coloro che soffrono e aspettano solo di ricevere un trapianto", ha confidato Hayley alla stampa locale.

"Non è stato facile prendere questa decisione – ha continuato – ma la consapevolezza che verranno salvati grazie a nostra figlia altri bambini ci rende felici e ci fa affrontare questa tragedia con un dolore più contenuto. Una parte di lei continuerà a vivere. E voglio anche donare il mio fegato, in onore alla nostra battaglia". I coniugi Martin hanno già tre figli, ed erano entusiasti all'idea di allargare la famiglia. Poi, dopo qualche mese, sono cominciati i primi problemi, la pancia di Hayley non cresceva e così si sono rivolti a degli specialisti, che hanno confermato i loro sospetti. Il feto era stato colpito da una rara malattia genetica, l'agenesia renale bilaterale, e non sarebbe sopravvissuto dopo la nascita.

Questa condizione, infatti, fa sì che il piccolo non sviluppi reni e fegato e che non sia circondato da liquido amniotico a sufficienza, il che non avrebbe permesso il normale sviluppo dei polmoni. Ciò significa che una volta fuori dalla pancia della mamma, la bambina sarebbe andata incontro ad un arresto respiratorio. "Vedo altre donne incinte e le invidio – ha confessato Hayley -, ma sono determinata a far sì che questa situazione così angosciante serva a qualcosa. Grazie agli organi di mia figlia so che potranno essere salvati tanti altri bambini"

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