Russia: arrestato attivista napoletano di Greenpeace
Si chiama Cristian D'Alessandro ed è il nome dell'attivista di Greenpeace arrestato due giorni fa dalla guardia costiera russa insieme ad altri 29 membri dell'equipaggio dell'Artic Sunrise, nave dell'organizzazione che si trovava nel mare artico e stava manifestando pacificamente contro la piattaforma petrolifera Prirazlomnaya della compagnia di Stato russa Gazprom. Intorno alle 17 un'imbarcazione della Guardia Costiera russa ha abbordato la Artic Sunrise in acque internazionali e, minacciandoli con le pistole, arrestato i 30 militanti che si trovavano a bordo.
"Chiediamo – ha dichiarato Greenpeace – che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati, che la Guardia Costiera abbandoni l'Arctic Sunrise e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico". L'arresto dei 30 militanti non è un episodio isolato: appena un giorno prima altri due sono stati fermati dalle autorità russe mentre stavano scalando la piattaforma petrolifera off-shore Prirazlomnaya di Gazprom. Gli attivisti stavano protestando in maniera pacifica contro le operazioni di trivellazioni petrolifere che la compagnia stava conducendo nelle acque artiche del Mare della Pečora. I due attivisti sono stati trattenuti contro la loro volontà e senza rappresentanza legale.
Greenpeace si trova nella Russia Artica per rendere testimonianza ed esprimere una opposizione non violenta "contro i distruttivi e spericolati piani di trivellazione delle compagnie petrolifere. La nostra protesta pacifica è stata repressa con forza estrema e sproporzionata da parte della Guardia Costiera Russa, che mercoledì ha sparato 11 colpi d'avvertimento alla nostra nave e ha minacciato i nostri attivisti con coltelli e pistole".
Sul sito di Greenpeace è possibile firmare una petizione e inviarla all'ambasciatore russo in Italia, affinché solleciti la liberazione degli attivisti arrestati. Nel testo del messaggio si legge, tra l'altro: "Noncurante del bisogno urgente di proteggere l'Artico, Gazprom è determinata a trivellare in quei remoti mari ghiacciati per estrarre quegli stessi combustibili fossili che stanno surriscaldando il nostro pianeta e sciogliendo i ghiacci. Una fuoriuscita di petrolio nell'Artico sarebbe irreparabile. Un evento del genere devasterebbe l'ecosistema locale. Vi esortiamo a trasferire immediatamente queste richieste al governo russo a Mosca, per aiutarci a ottenere un rilascio immediato dei 30 attivisti e della nostra nave dalla custodia delle autorità russe".