Rubygate, Berlusconi attacca: “La Procura ha finalità eversive”
Continua il muro contro muro tra la Procura di Milano e il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul caso Ruby. Stamattina i pm milanesi avevano formalizzato per Berlusconi la richiesta di rito immediato per i reati di concussione e prostituzione minorile. Il cavaliere, che in mattinata era in Consiglio dei ministri per occuparsi di crescita e di libertà d'impresa, ha reagito in malo modo alla notizia, dichiarando:
A me spiace che queste cose abbiano offeso la dignità del paese, abbiano gettato fango sul nostro paese, sul governo, oltre che sulla mia persona internazionalmente. Mi domando chi pagherà per queste attività che, a mio modesto avviso hanno soltanto finalità eversive. Una vergogna, veramente uno schifo e una vergogna. E non so come pagheranno. Nessuno pagherà, alla fine pagherà lo Stato perché naturalmente intenterò una causa allo Stato, perché sapete che non c'è la responsabilità dei magistrati, che è una cosa da cambiare e che cambieremo.
Parole molto forti quelle del Presidente del Consiglio che continua anche a sostenere la non competenza della Procura di Milano: "Queste pratiche violano la legge e vanno contro il Parlamento, perché la Procura di Milano non ha la competenza territoriale. E' chiarissimo. La procura di Milano non ha la competenza funzionale".
Concussione e prostituzione minorile. Due reati che pesano come un macigno sulle spalle di Berlusconi. O forse peserebbero, dato che il capo del governo si mostra abbastanza convinto del fatto che "la concussione non c'è perché il concusso non esiste, non ha subito nessuna minaccia. Io -continua Berlusconi – sono intervenuto come Presidente del Consiglio perché ero preoccupato che potesse verificarsi un incidente diplomatico e anche per aiutare, come faccio sempre, delle persone in difficoltà. Quindi la concussione non esiste".
E sul reato di prostituzione minorile fa leva sulle testimonianze delle persone che ad Arcore c'erano: "L'altra cosa non esiste per la dichiarazione delle persone interessate, con tutte le testimonianze al riguardo, quindi sono cose pretestuose".
Anche il leader del Carroccio Umberto Bossi ha commentato la vicenda, contestando i pm, rei a suo avviso di volere uno "scontro istituzionale", ma tirato anche fuori un cartellino giallo per il suo alleato: "Certo anche Berlusconi ha le sue colpe se si trova in questa situazione. Certe cose le ha fatte lui, non io". Insomma per adesso il senatùr non abbandona la nave, ma il fatto che si sta imbarcando troppa acqua a causa di un comandante un pò troppo sbadato pare non piacere neanche a lui.