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Rosatellum bis, l’appello del M5s a Mattarella: “Faccia modificare la legge o non firmi”

Il MoVimento 5 Stelle, in un post sul blog di Grillo, chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di intervenire per far modificare la legge elettorale, il Rosatellum bis. In caso di mancate modifiche, il M5s chiede al Capo dello Stato di non firmare il provvedimento dopo la sua approvazione al Senato.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo l’annuncio di una manifestazione prevista per il 25 ottobre davanti al Senato, il MoVimento 5 Stelle chiama in causa anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel tentativo di bloccare la legge elettorale che nei prossimi giorni sarà in discussione a Palazzo Madama, il cosiddetto Rosatellum bis. “Come prima forza politica del paese – si legge in un post sul blog di Grillo – chiediamo a Mattarella, nell’ambito della sua funzione di moral suasion sulle forze politiche e sulle istituzioni della Repubblica, di intervenire affinché questi punti d’incostituzionalità vengano rimossi dal testo”. Secondo Simone Valente, capogruppo alla Camera, e Giovanni Endrizzi, capogruppo al Senato, e firmatari del post, “il tempo perché la legge elettorale venga migliorata c’è”.

L’assunto da cui parte il post è che “i costituzionalisti hanno affermato che il Rosatellum bis presenta palesi profili di incostituzionalità”. Per questo motivo, “se i partiti dovessero essere sordi anche alla moral suasion del presidente della Repubblica”, allora il MoVimento chiederà a Mattarella di valutare la possibilità di non firmare la legge e di rinviarla alle Camere, verificando “i profili di incostituzionalità”.

I maggiori costituzionalisti italiani sono stati sentiti al Senato – spiega il post – in commissione Affari costituzionali "in merito alla legge elettorale che il Parlamento sta esaminando. E ciò che hanno detto dimostra chiaramente tutta la pericolosità di questa legge”.

Nel post sul blog si spiega ancora:

La legge elettorale è materia delicata e di garanzia, perché riguarda le regole del gioco della nostra democrazia: approvarla alla Camera a sei mesi dalle elezioni, con un voto di fiducia, è stato già un atto di violenza. Adesso far andare il Paese a votare ancora una volta con una legge incostituzionale – che poi la Corte Costituzionale potrebbe bocciare, come già avvenuto per il Porcellum e l’Italicum – sarebbe uno strappo irreparabile per la nostra democrazia. E il presidente Mattarella, se dovesse firmare questa legge elettorale, sarebbe anche lui tra i responsabili. In base all’articolo 91 della nostra Costituzione, il Capo dello Stato presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi a tutto il Parlamento. È il garante della nostra Carta costituzionale ed è l’unico che può impedire che il Parlamento calpesti i nostri principi costituzionali come invece sta avvenendo.

Nel post, inoltre, vengono riportati alcuni passaggi degli interventi di alcuni costituzionalisti nel corso delle audizioni avvenute al Senato. I punti principali sottolineati dal M5s riguardano sia dettagli tecnici della legge e del nuovo sistema elettorale sia la decisione di ricorrere alla questione di fiducia per l’approvazione alla Camera.

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