Rosatellum bis, arriva la scheda anti-frode e salgono a 5 le pluricandidature
Prosegue l’esame della nuova legge elettorale, il Rosatellum bis, in commissione Affari Costituzionali alla Camera. Oggi i deputati stanno discutendo gli emendamenti all’articolo 2 del testo di cui relatore è Emanuele Fiano, del Pd. Tra le novità introdotte c’è quella della scheda anti-frode, in seguito all’approvazione di un emendamento a firma di Paolo Coppola (Pd). La scheda elettorale sarà fornirà di un tagliando rimovibile con un numero progressivo.
Il meccanismo prevede che venga staccato il tagliando dalla scheda in modo da controllare il numero progressivo che deve coincidere con quello annotato prima della consegna. Poi si mette nell’urna la scheda senza tagliando. Il tagliando “serve a evitare lo scambio con frode di schede prestampate”, secondo quanto spiegato da Fiano. Secondo Coppola, proponente dell’emendamento, “in questo modo si potrà finalmente dire addio alla cosiddetta truffa della ‘scheda ballerina' che consiste nel comprare il voto dell'elettore consegnandogli una scheda già votata prima dell'entrata nel seggio e chiedendogli di riportare una scheda bianca. Con questa modifica il voto di scambio diventa più difficile”.
Negli altri voti di giornata, si è deciso di aumentare i collegi uninominali del Senato, che passano da 102 a 109. Non cambiano, invece, le soglie di sbarramento che rimangono al 3% al Senato per i partiti che devono superare questo tetto almeno in tre regioni. Bocciata, quindi, la richiesta di Ap che ha così ritirato gli emendamenti sul tema.
Aumentano da tre a cinque le pluricandidature, sulla base di un emendamento del relatore Fiano che è stato approvato oggi. Passa anche un emendamento sulla trasparenza dei partiti. Quelli che non hanno uno statuto potranno presentarsi alle elezioni solo se indicano una serie di punti di trasparenza come il titolare del contrassegno, gli organi del partito, la composizione e le funzioni. Un’altra modifica riguarda i casi in cui due candidati raccolgano lo stesso numero di voti nei collegi uninominali: a essere eletto sarebbe il candidato più giovane.
Più chance di elezione per le donne al Senato, grazie a un vincolo per il rispetto dell’equilibro di genere che dovrà essere garantito in ogni singola regione e non spalmato su tutto il territorio nazionale come avviene oggi. Il testo base prevede che nessuno dei due generi possa essere rappresentato in misura superiore al 60% ma su livello nazionale: con l’approvazione di questo emendamento ora questo avverrà in ogni regione. Il testo arriverà all'esame dell'aula della Camera martedì alle ore 15.