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Zuccalà (M5S): “Destra salva Gualtieri sull’inceneritore, favore per togliere Rocca dall’imbarazzo”

“Alla Camera la destra ha presentato un emendamento che ha un solo obiettivo: favorire la realizzazione dell’inceneritore. A questo punto direi che esiste un “partito della monnezza”, trasversale, che comprende esponenti di tutti i partiti, tranne il Movimento 5 Stelle”, ha dichiarato Adriano Zuccalà, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, ai microfoni di Fanpage.it.
A cura di Enrico Tata
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Con un emendamento al decreto P.A. presentato da deputati di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, la maggioranza di governo vorrebbe estendere i poteri commissariali del sindaco Gualtieri. Non solo la competenza sulla gestione dei rifiuti, ma anche sull'accertamento e sull'individuazione delle aree ad elevato rischio ambientale all'interno del territorio del Comune di Roma. Tradotto: la Regione Lazio non dovrebbe più decidere in merito all'istituzione dell'area ad elevato rischio nella zona dove dovrebbe essere realizzato il termovalorizzatore di Santa Palomba. 

"Questo emendamento è sorprendente, sia dal punto di vista politico che tecnico. Questa norma sembra una pezza a colori per cercare di risolvere una situazione che inizia a essere problematica per Roma e per il Lazio", ha spiegato a Fanpage.it Adriano Zuccalà, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle ed ex sindaco di Pomezia.

"Tutto nasce da un’autocertificazione che Acea ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente, con la quale ha chiesto di considerare l’area dove si vuole realizzare l’inceneritore come “a rischio ambientale per la presenza di pozzi del Laurentino”. Una richiesta singolare, visto che Acea è lo stesso soggetto che dovrebbe costruire l’impianto. Qualche settimana dopo, però, Acea ha dichiarato che quei pozzi verranno spostati, e quindi la Regione Lazio non dovrà più esprimersi sulla compatibilità ambientale dell’area".

Ma resta la richiesta del Comune di Albano sull'istituzione dell'area ad alto rischio ambientale…

Esatto, ed è proprio per questo che arriva un emendamento che, sostanzialmente, toglie alla Regione la possibilità di pronunciarsi su aree a rischio ambientale e trasferisce questa competenza al sindaco di Roma. Una modifica che ha un solo obiettivo: favorire la realizzazione dell’inceneritore. A questo punto direi che esiste un “partito della monnezza”, trasversale, che comprende esponenti di tutti i partiti, tranne il Movimento 5 Stelle.

Chi ha proposto questo emendamento?

La maggioranza di governo: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. L’emendamento toglie Rocca dall’imbarazzo e dà più potere a Gualtieri. Non potendolo fare in altro modo, ora si tenta la carta dell’emergenza rifiuti e dei poteri speciali. È un favore del centrodestra al centrosinistra.

Perché il centrodestra dovrebbe fare un favore a Gualtieri?

Per togliere Rocca dall’imbarazzo. La Regione ha approvato un Piano Rifiuti nel 2020 che non prevede un inceneritore. Ma quando si è trattato di esprimersi sulla compatibilità ambientale dell’area di Santa Palomba, la Regione ha tentennato, ha chiesto proroghe e ha cercato una via d’uscita. Così è arrivata questa norma che consente di scavalcare tutto e tutti. Alla fine ci guadagnano entrambi. Nei convegni vengono esponenti della maggioranza di governo che si dicono contrari all’inceneritore, ma poi in commissione presentano e votano emendamenti come questo. Prima potevamo sospettare un accordo sottobanco, adesso il dubbio non c’è più.

E quindi? Cosa si dovrebbe fare a vostro avviso?

Che si dia un limite ai poteri straordinari del sindaco Gualtieri. Che siano confinati all’applicazione del Piano Rifiuti regionale, quello approvato da PD e M5S nella scorsa consiliatura, e che non prevedeva inceneritori. Nessuno però ha più messo mano al provvedimento varato dal governo Draghi, che assegna quei poteri speciali a Gualtieri. Così si resta nell’ambiguità.

Sul primo problema Acea ha tolto dall'imbarazzo la Regione. Ed è comprensbile visto che l'inceneritore dovrebbe essere realizzato proprio da Acea. Ma che sia la maggioranza a presentare un emendamento per togliere potere alla Regione e trasferirlo al sindaco di Roma, mi sembra qualcosa che non si è mai visto. Di fatto è un modo per fare un favore al PD.

Il Movimento 5 Stelle è l’unico a opporsi all’inceneritore?

Come forza politica, sì. Altri soggetti hanno detto di essere contrari, ma nei fatti sostengono chi lo realizza o non fanno nulla per evitarlo. Alla fine restiamo solo noi a contrastarlo davvero.

Avete chiesto un consiglio straordinario sui rifiuti. Perché?

Perché è incredibile che nel Lazio non si parli più di rifiuti. È un tema fondamentale, soprattutto se si considera che Roma prevede un inceneritore che contraddice quanto scritto nel Piano Rifiuti regionale. L’assessora Ghera, da due anni e mezzo, non presenta una revisione di quel piano. In Consiglio non si discute di rifiuti, nessuno nomina l’inceneritore. Eppure la crisi dei rifiuti non è affatto superata.

Per questo chiediamo di discutere del Piano Rifiuti. Non solo dell’inceneritore, ma della gestione complessiva dei rifiuti nel Lazio. Oggi i Comuni rischiano di non sapere dove portarli, non si parla di nuovi impianti, non si fa nulla per aggiornare una pianificazione ormai vecchia di cinque anni. È un tema che riguarda tutti, non solo il governo attuale.

Il tema del termovalorizzatore è stato affrontato anche in Europa…

Paradossalmente si sta parlando del termovalorizzatore più in Europa che in Italia. I comitati sono stati ascoltati dalla Commissione Petizioni del Parlamento europeo. In Italia sono stati ignorati, ma in Europa no. Ora c’è una lettera della presidente della commissione petizioni Ue che chiede chiarimenti a Gualtieri. Non ci aspettiamo molto, ma potrebbe essere un modo per riaprire la discussione.

Chiediamo un confronto democratico sul tema rifiuti. L’inceneritore, se realizzato, resterà lì per decenni. Non può essere deciso da un solo partito, senza ascoltare nessuno. Anche se alla fine le posizioni restano le stesse, il confronto è il minimo sindacale in una democrazia.

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