Virus dengue, l’esperto dello Spallanzani a Fanpage: “Sintomi lievi nella maggior parte dei casi”
È stato diagnosticato nei giorni scorsi il primo caso a Roma di infezione da virus Dengue. La febbre tropicale, in questo caso, non è sicuramente stata contratta all'estero. Il paziente, infatti, non è mai stato in Paesi a rischio e, quindi, è stato infettato da una zanzara autoctona.
Emanuele Nicastri, direttore del Reparto di Malattie Infettive ad Alta Intensità di Cura dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani", spiega ai microfoni di Fanpage.it che si tratta "di un virus conosciuto da tempo, di cui si conoscono molto bene sia meccanismi di infezione che i meccanismi di patogenicità e le varie famiglie di cui fa parte".
La prima infezione è caratterizzata "da un'influenza relativamente banale. Se il paziente si reinfetta, ha una seconda infezione, si può sviluppare una malattia più grave, perché gli anticorpi che sono efficaci contro il virus che ha causato la prima infezione possono essere potenzialmente dannosi per una seconda infezione". Questo, ovviamente accade più facilmente nei Paesi dove questa patologia è endemica.
Riguardo ai sintomi, nell'80 per cento dei casi, chi si ammala di febbre Dengue può non presentare alcun sintomo o avere una sintomatologia lieve che può essere confusa con altre patologie. "Nei pazienti in cui l'infezione è pienamente sintomatica, si caratterizza da una sindrome febbrile con cefalea, nausea, vomito, dolori muscolari e articolari. L'unica caratteristica che la differenzia da una sindrome febbrile normale è la presenza di un esantema, un rush esantematico, che è il sintomo che porta il paziente a recarsi dal medico di famiglia o in pronto soccorso".
In questo caso, spiega Nicastri, "abbiamo a disposizione un test rapido che si può fare su sangue, plasma, siero, che in pochi minuti ci dà la risposta, perché va a vedere l'antigene del virus ma anche gli anticorpi specifici".
Come si legge anche nel vademecum della Regione Lazio, è fondamentale segnalare tempestivamente tutti i casi di Dengue perché, come è già avvenuto a Roma, in questo modo si può iniziare immediatamente una disinfestazione dalle zanzare nei luoghi dove i pazienti hanno vissuto, lavorato o trascorso un periodo di vacanza.
Secondo Nicastri, "se pure ci trovassimo di fronte a un maggior numero di casi autoctoni non sarebbe assolutamente un problema, perché l'infezione si manifesta con un una sindrome febbrile che si autolimita. Non vi è una terapia specifica, ma si tratta di una terapia solo sintomatica: bisogna assumere il paracetamolo, senza superare i 3 grammi al giorno, ed evitare di prendere antinfiammatori o l'aspirina o il cortisone, che invece potrebbero innescare un meccanismo di inizio di gravità".
Intervista di Simona Berterame