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Voragine alla Balduina, la Procura chiede sei condanne per crollo colposo

Sei condanne è la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica per la voragine alla Balduina. Sei gli imputati per crollo colposo.
A cura di Alessia Rabbai
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La voragine alla Balduina
La voragine alla Balduina

La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto sei condanne per crollo colposo nei confronti dei sei imputati per l'enorme voragine, che si è aperta in via Livio Andronico nel quartiere della Balduina a Roma il 14 febbraio del 2018. Il pubblico ministero Mario Dovinola ha chiesto una pena di due anni e otto mesi di reclusione per l'amministratore della società costruttrice titolare del cantiere, difeso dell’avvocato Giampaolo Filiani e per il suo architetto, rappresentato dall’avvocato Gianluca Tognozzi.

L'amministratore della ditta affidataria del compito di costruire la paratia crollata rischia due anni di carcere. Rischiano una condanna a due anni di carcere anche il direttore dei lavori dal 12 gennaio del 2018 difeso dagli avvocati Pierpaolo Dell’Anno e Michelangelo Curti e il legale rappresentate della società incaricata dello scavo. Il coordinatore per la sicurezza, assistito dall’avvocato Francesco Gianfelici, rischia un anno e quattro mesi di reclusione. Ora spetta al giudice decidere, la sentenza è prevista per metà aprile 2025.

Per la Procura era un progetto inadeguato

Le motivazioni che hanno spinto la Procura a chiedere le condanne per i sei imputati in merito al crollo della strada alla Balduina come riporta Il Corriere della Sera riguardano principalmente due aspetti: la presunta inadeguatezza del progetto, in quanto per l'accusa la strada non sarebbe stata idonea a sostenere il peso delle macchine parcheggiate e la carenza di calcestruzzo, che avrebbe provocato il cedimento di alcuni dei pali. Questi ultimi inoltre risolterebbero in numero inferiore rispetto a quelli indicati nel progetto.

La voragine alla Balduina

Il crollo della strada alla Balduina con l'apertura della voragine profonda circa dieci metri è avvenuto sette anni fa. I residenti hanno avvertito un boato "come un'esplosione", sentito le loro case tremare e visto la strada inghiottire sei macchine in sosta. Il cedimento è avvenuto verso le ore 17.30 all'altezza del civico 28. Le auto e un pezzo di strada sono precipitati all'interno del cantiere di demolizione dell'ex-Istituto Santa Maria degli Angeli di via Lattanzio. Nella stessa zona alcuni giorni prima sono stati fatti dei lavori di manutenzione stradale per una perdita d’acqua. Fortunatamente non ci sono stati né morti né feriti.

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