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Visita a pagamento su prenotazione e con biglietto per Fontana di Trevi: l’idea per i turisti

Fontana di Trevi a pagamento (un euro simbolico) per i turisti. L’idea dell’assessore Onorato: “Sarei per studiare un nuovo accesso, contingentato e a tempo, con un sistema di prenotazione”.
A cura di Enrico Tata
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Un biglietto con un costo simbolico e visite su prenotazione per Fontana di Trevi. L'idea l'ha lanciata l'assessore al Turismo di Roma Capitale, Alessandro Onorato, nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. Per controllare i flussi, "sarei per studiare un nuovo accesso, contingentato e a tempo, con un sistema di prenotazione: gratuita per i romani e a pagamento, con un euro simbolico per i turisti". Queste le parole di Onorato.

Un'idea, questa, che non dispiace al presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, che ha commentato: "Non so se questa sia la formula migliore, ma una formula ci vuole, non solo per la Fontana di Trevi ma anche per altri punti della città, passando da un turismo verticale a uno orizzontale".

Per Tagliavanti "c'è un tema, ovvero che il turismo è una grande risorsa, e come tale va utilizzata bene e al meglio, anche per dare la possibilità alle persone di fare il massimo dell'esperienza possibile. Roma è una città che va vissuta lentamente, se la si vede in modo frenetico non la si comprende e non si vedono gli edifici. Dobbiamo quindi fare in modo che la fruizione di Roma sia più ordinata nel centro storico, e offrire molte opportunità che non stanno nel centro storico".

Secondo Tagliavanti occorre "passare da un turismo verticale a uno orizzontale. La capacità di attrazione di Roma è poderosa, e gli studi dicono che tenderà aumentare. Dobbiamo quindi creare tutte le condizioni anche organizzazioni per renderlo possibile. Non so se questa sia la formula migliore, ma una formula ci vuole, non solo per la Fontana di Trevi ma anche per altri punti, proprio per rendere il turismo più orizzontale".

La Fontana di Trevi, visitata da migliaia di turisti a tutte le ore, è un esempio di sito turistico in ‘overtourism'. Un termine che la professoressa Barbara Staniscia, docente di Geografia del Turismo all'Università La Sapienza di Roma definisce così in un suo lavoro sull'argomento: "Si ha overtourism quando si supera la capacità di carico – in termini fisici, ambientali, sociali e psicologici – di un sito o di una destinazione turistica. Ciò implica un deterioramento della qualità della vita dei residenti e della qualità dell’esperienza turistica. L’overtourism è un fenomeno in crescita alimentato dall’aumento dei flussi turistici internazionali, favorito dalla diffusione delle compagnie low-cost, dal turismo crocieristico, dall’uso dei social media. Politiche pubbliche sono necessarie per ridurne gli impatti negativi".

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