Virginia Raggi a Centocelle denuncia la presenza della ‘ndrangheta nel quartiere
Il quartiere romano di Centocelle è stato colpito tra il 2019 e il 2020 da una serie di gravi episodi ricondotti alla criminalità organizzata. Ad essere dati alle fiamme sono stati il bistrot La Pecora Elettrica, il pub Baraka, una pizzeria e una palestra. Episodi inquietanti, una scia che ha allarmato e mobilitato cittadini e istituzioni a tutti i livelli. Poi la pandemia ha fatto abbassare i riflettori sull'emergenza, ma soprattutto fino ad oggi non sono stati individuati i responsabili degli incendi dolosi, né è stata mai chiara la dinamica di quelle aggressioni, ovvero chi sta mettendo le mani sul quartiere alla periferia Est di Rofedma.
Ieri Virginia Raggi, accompagnata dalla delegata alle periferie e alla legalità Federica Angeli, ha fatto a sorpresa una passeggiata per il quartiere, incontrando cittadini e commercianti e promettendo che non abbasserà la guardia sulla presenza delle mafie e della criminalità organizzata nel quartiere. Ha ricordato gli interventi contro il degrado e di riqualificazione portati avanti, ma soprattutto ha voluto sottolineare come "quello che nessuno dice è che in questo quartiere c'è la criminalità organizzata, e non mi riferisco al piccolo spaccio, mi riferisco alla criminalità vera a quella che chiede il pizzo ai negozi, a quella che si infiltra nel tessuto commerciale". "Questo significa che dobbiamo fare una sorta di cintura protettiva intorno a queste attività che non devono essere lasciate sole", ha aggiunto.
Passeggiando per le strade la sindaca ha voluto ribadire che Centocelle non è solo quello che si legge sulla cronaca dei giornali. "È uno dei quartieri storici di Roma, sicuramente tra i più complessi, ma anche ricco di tantissime esperienze e di tantissime energie. – spiega – Potremmo chiamare Centocelle il quartiere degli artisti, perché ci sono tantissime manifestazioni ed espressioni di Centocelle che vanno valorizzate".
Ma è Federica Angeli che dà una notizia: a Centocelle le presenze mafiose si riferiscono soprattutto alla ‘ndrangheta. Il quartiere dunque sarebbe diventato il nuovo terreno di insediamento delle cosche di origine calabrese. La speranza è che saranno gli inquirenti a dirci, grazie alle indagini, se la strategia criminale degli incendi nei locali sia o meno inserita in questa dinamica.