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Violenza sessuale su un’allieva 15enne: indagato istruttore del Circolo Tevere Remo

I fatti risalgono a questa estate e sono avvenuti durante un campo estivo dedicato alla vela nella sede di Anzio del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo. L’incidente probatorio tra qualche giorno.
A cura di Redazione Roma
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Ora è indagato dalla Procura di Velletri per violenza sessuale su minore. Dopo che la vicenda era venuta alla luce lo scorso settembre, il 23enne istruttore di vela della sede di Anzio del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo dovrà rispondere delle accuse avanzate da una sua allieva di 15 anni che, dopo i fatti, ha scritto tutto quello che le sarebbe accaduto su una lavagna della foresteria della scuola vela.

La presunta violenza risale alla notte tra il 13 e il 14 luglio scorso. L'istruttore lascia la foresteria della scuola di Anzio con due allievi, la ragazza che ha denunciato e un suo amico. Li invita nella sua casa di Lavinio che raggiungono in auto. La minore racconterà poi tutto quello che è accaduto dopo in sede di denuncia insieme ai genitori nella stazione dei carabinieri di Salaria due giorni dopo, una volta tornata Roma. "Domani te ne sarai già dimenticata", le avrebbe detto l'istruttore terminato di consumare il rapporto.

Dopo un paio di birre l'amico si addormenta su un'amaca nel giardino della casa, mentre all'interno la ragazzina viene indotta dall'istruttore ad avere un rapporto sessuale. Quando il giovane si sveglia la incontra, è tesa, e gli confida subito tutto, così con una scusa convince l'istruttore a riportarli indietro.

Quando i fatti vengono fuori il 23enne viene sospeso in via cautelativa dai vertici del Circolo, anche perché non avrebbe per nessuna ragione far uscire dalla foresteria della scuola due allievi minorenni di notte, e poi ovviamente per la grave accusa che pesa su di lui.

Il legale difensore del giovane, si dice fiducioso oggi dalla colonne della cronaca di Roma del quotidiano la Repubblica: "Siamo convinti che anche grazie all’incidente probatorio sarà ancora più chiara l’insussistenza di responsabilità da parte del nostro assistito, innocenza che già emerge dagli atti d’indagine della procura di Velletri".

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